WindTre truffe ai clienti: parte l’indagine della procura, sequestrati 21 milioni di euro

La celebre compagnia telefonica italiana è stata nuovamente richiamata davanti al giudice dopo l’accusa della procura di Milano, che ha avviato un’indagine. “Concorso in frode informatica” è il reato incriminato alla società di telecomunicazioni, come scrive il Corriere, a cui sono stati sequestrati preventivamente 21 milioni di euro, ovvero ” la percentuale incamerata da Wind per i servizi attivati pacificamente con modalità fraudolente fino al novembre 2018 dalle società produttrici di contenuti Brightmobi e Yoom per il tramite della piattaforma tecnologica Pure Bros.”.

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WindTre nella bufera, il reato: frode informatica

Wind era già stata accusata dello scandalo di truffe tecnologiche la scorsa estate, dove ci furono ben 11 indagati tra cui 3 dirigenti dell’azienda. La lezione di luglio però non sembra essere servita alla compagnia che, proprio nelle scorse ore, è ricaduta nella bufera dei business illeciti ai danni dei clienti. Spesso accade di vedere attivati servizi e abbonamenti a pagamento come gossip, oroscopi o musica, senza il consenso del cliente. Questi servizi fraudolenti sono severamente proibiti, e vengono attivati tramite un meccanismo chiamato “machine to machine” che è in grado di aggirare la procedura dei consensi da parte del cliente. Gli abbonamenti “click zero” a pagamento si attivano in automatico anche se il banner ingannevole non viene cliccato. Esatto, è sufficiente visitare la pagina web incriminata che l’abbonamento è già partito sul conto telefonico del cliente. Wind si difende affermando di aver già rimborsato i loro clienti per una cifra pari a 20 milioni di euro con annesso blocco dei servizi a pagamento. La procura conferma la tesi di Wind ma specifica che i rimborsi non hanno rilevanza in quanto risultano effettuati nel 2019, ovvero successivamente al periodo relativo all’inchiesta, datato novembre 2018.

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Secondo le stime, le grandi compagnie telefoniche hanno un importante guadagno da questi giri di denaro illecito, cifre che superano il miliardo di euro ogni anno. Se vengono considerati anche i precedenti sequestri a carico delle società produttrici di contenuti Brightmobi e Yoom, WindTre si è vista sequestrare un totale di 38 milioni di euro. É curioso notare come dopo l’intervento della procura di Milano l’attivazione di questi abbonamenti ingannevoli a pagamento sia diminuita da circa 40.000 al giorno a soli 100 al giorno.

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