L’ambizioso progetto di Llama Group di aprire il codice sorgente di Winamp, l’iconico lettore multimediale degli anni ’90, ha subito un duro contraccolpo. La società ha rimosso l’intero repository GitHub appena un mese dopo averlo caricato, alimentando il dibattito sulla complessità di rendere open source software commerciali di lunga data.
La decisione di cancellare il repository è giunta in seguito alle domande poste da The Register riguardo alla presenza di codice appartenente a terze parti, tra cui Shoutcast DNAS e componenti di Microsoft e Intel. Pare, insomma, che la società non si fosse accorta di alcune limitazioni legali e tecniche parallele alla condivisione del codice del suo player, che è stato sviluppato diversi decenni fa evolvendosi, in seguito ad acquisizioni, nel corso del tempo con funzionalità aggiuntive.
Winamp scompare su GitHub: il progetto open-source è fallito?
Nato nel 1997, Winamp ha rappresentato una rivoluzione nell’ascolto della musica digitale, diventando uno dei compagni inseparabili per gli appassionati di musica digitale. Nonostante il declino dell’uso di musica “liquida” a favore dello streaming, il software continua a esistere come web player e app mobile, mantenendo una piccola base di utenti affezionati. L’annuncio di Llama Group di rilasciare il codice sorgente aveva suscitato, pertanto, un certo entusiasmo nella comunità degli sviluppatori.
L’implementazione, però, si è rivelata problematica sin dall’inizio. La licenza iniziale, denominata Winamp Collaborative License (WCL) 1.0, conteneva una clausola che proibiva il forking del progetto, violando i termini di servizio di GitHub e contraddicendo i principi dell’open source. In risposta alle critiche, l’azienda ha rilasciato una versione rivista della licenza (WCL 1.0.1) che permetteva il forking ma continuava a limitare la distribuzione di versioni modificate. Una restrizione che, chiaramente, aveva sollevato dubbi sulla reale apertura del progetto, come sottolineato dallo stesso Justin Frankel, co-sviluppatore originale di WinAmp.
La presenza di codice GPL 2 all’interno del repository ha ulteriormente complicato la situazione legale, rendendo discutibile l’applicabilità della licenza WCL. Infine, la scoperta di componenti proprietari di altre aziende ha definitivamente evidenziato la complessità di gestire i diritti d’autore in un progetto software con una lunga storia di sviluppo e acquisizioni. Quello che emerge è che la pulizia di una base di codice per il rilascio pubblico richiede un investimento significativo di tempo e risorse, procedura che probabilmente Llama Group ha sottovalutato. Inoltre, sarebbe stato difficile per l’azienda giustificare un esborso di risorse simile per un prodotto che non genera più profitti.
L’iniziativa di Winamp ha comunque attirato nuova attenzione sul software datato, dimostrando un grande interesse per progetti legacy da parte della community. Tuttavia, le restrizioni imposte dalla licenza hanno limitato l’utilità pratica del codice rilasciato per la comunità degli sviluppatori: un problema che da una parte potrebbe limitare le future iniziative di open sourcing, ma dall’altra potrebbe stimolare il dibattito su nuovi approcci per facilitare la transizione di software proprietari verso modelli open source.