Una ‘pillola avvelenata’ per Elon Musk: il consiglio di Twitter vuole bloccare l’acquisizione

Il consiglio di amministrazione di Twitter ha deciso di ostacolare i piani di acquisizione di Elon Musk. Con un voto unanime, il consiglio ha emesso un nuovo “piano per i diritti degli azionisti” di durata limitata (fino al 14 aprile 2023) al fine di bloccare l’offerta di acquisto del patron di Tesla e SpaceX. Il suddetto piano, definito in gergo “pillola avvelenata“, è stato adottato in seguito a “una proposta non richiesta e non vincolante di acquisire Twitter”.

Scopo di questa mossa è quella di “consentire a tutti gli azionisti di realizzare l’intero valore del loro investimento in Twitter“, si legge in una nota. “Il piano ridurrà la probabilità che qualsiasi entità, persona o gruppo acquisisca il controllo di Twitter tramite l’accumulo sul mercato aperto senza pagare a tutti gli azionisti un premio di controllo appropriato o senza fornire al consiglio tempo sufficiente per formulare giudizi informati e intraprendere azioni che siano nel migliore interesse degli azionisti”.

In altre parole, uscendo dal cosiddetto “legalese”, qualora una persona o un gruppo acquisisca la proprietà effettiva di almeno il 15% delle azioni ordinarie in circolazione di Twitter senza precedente approvazione del consiglio, gli altri azionisti potranno acquistare azioni aggiuntive con uno sconto.

Tale mossa serve respingere una potenziale acquisizione ostile diluendo la quota di chi punta all’acquisizione, in questo caso Musk. Il piano, comunque, non impedisce al consiglio di trattare con parti interessate all’acquisizione e accettare una proposta che si ritiene sia “nel migliore interesse di Twitter e dei suoi azionisti”.

Elon Musk ha una quota del 9,2% di Twitter e ha deciso di non entrare nel consiglio di amministrazione, scelta che gli ha consentito di avanzare una proposta di acquisizione per un valore di oltre 43 miliardi di dollari. Se fosse entrato nel consiglio, Musk non avrebbe avuto la possibilità di acquisire una quota superiore al 14,9% rastrellando azioni ordinarie.

Secondo Bloomberg, Twitter ha contattato la banca d’affari JPMorgan in cerca di aiuto contro l’offerta di Musk. Diversi media USA, tra cui il New York Post, riferiscono che Twitter ha raccolto l’interesse anche del fondo di private equity Thoma Bravo, anche se è non ancora certo che si concretizzerà con un’offerta secondo fonti dell’agenzia di stampa Reuters.

Nella giornata di ieri Musk ha parlato dei suoi piani per Twitter, anticipando l’esistenza di un non meglio specificato “piano B” se la sua offerta sarà rifiutata. Benché sia formalmente l’uomo più ricco del mondo e abbia dichiarato di avere “risorse sufficienti” per l’operazione, la fortuna di Musk è principalmente vincolata alle azioni delle aziende di sua proprietà, quindi probabilmente dovrà venderne una fetta – soprattutto di quelle Tesla – per fare suo il social.