Si chiama Neural Radiance Field, o NeRF, e prevede il training di alcuni specifici algoritmi di intelligenza artificiale per trasformare delle classiche foto bidimensionali in oggetti tridimensionali. NeRF aggiunge tutti quei dettagli che le foto non hanno catturato per riempire gli spazi vuoti e conferire spessore tridimensionale ai soggetti fotografati.
NVIDIA: un nuovo modo per usare l’intelligenza artificiale
Serve solo qualche piccola accortezza perché il procedimento venga portato a termine. Per addestrare il modello di IA, definito Instant NeRF, bisogna fornire foto provenienti da varie angolazioni, insieme alla posizione in cui si trovava la fotocamera nel momento in cui è stato realizzato lo scatto. Per le foto con più soggetti, inoltre, i movimenti devono essere ridotti al minimo, in caso contrario il risultato potrebbe essere sfuocato.
La tecnica si basa su una codifica hardware che NVIDIA definisce “multi-resolution hash grid”, pensata per essere eseguita efficientemente dalle sue GPU. Funziona anche con le GPU tradizionali, ma quelle dotate di Tensor Core, ovvero dell’hardware specifico per i calcoli relativi all’intelligenza artificiale, produrranno i risultati in minor tempo. Secondo NVIDIA, se normalmente servono ore per eseguire questo tipo di rendering, con il proprio hardware il lavoro di elaborazione viene completato in pochi secondi.
A richiedere più tempo è la parte di training, mentre in fase di rendering le GPU NVIDIA sono in grado di inferire i dati mancanti e di riscostruire delle scene tridimensionali realistiche in pochi secondi.
La nuova tecnologia di NVIDIA potrebbe portare a progressi significativi in vari campi, dalla guida autonoma fino ai videogiochi. Nel caso della guida autonoma, potrebbe essere usata per aiutare i computer di bordo dei veicoli a comprendere meglio le dimensioni e le forme degli oggetti del mondo reale. Anche l’architettura potrebbe essere un campo di impiego, generando modelli 3D di ambienti reali che possono essere modificati.
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