Toshiba Corporation sta dando precedenza alle trattative con Western Digital per la vendita delle attività legate alla produzione di chip di memoria dopo uno stallo nei confronti con le altre parti interessate. La società giapponese, lo ricordiamo, ha la necessità di vendere la divisione memorie per fare cassa e coprire le perdite legate all’aggravio dei costi di uno stabilimento nucleare in USA.
La società aveva già individuato un consorzio di offerenti nei mesi scorsi, comprendente fondi di investimento supportati dal governo, la società finanziaria Bain Capital e il produttore sudcoreano SK Hynix. Le trattative si sono però fermate dopo che Western Digital, già partner di Toshiba nel principale stabilimento di produzione delle memorie, ha scatenato contro la società giapponese i suoi legali affermando la necessità di dover dare il via libera alla vendita o di avere una posizione peferenziale nelle trattative.
Secondo le informazioni disponibili, Western Digital avrebbe offerto 18 miliardi di dollari per acquisire il business memorie di Toshiba, oltre all’intenzione di formare un’alleanza con la finanziaria KKR&Co e con due dei fondi giapponesi già parte del consorzio iniziale di offerenti. Da questa manovra Western Digital dovrebbe entrare in possesso del 15% circa del business memorie di Toshiba.
Toshiba ha la necessità di concludere l’affare entro la fine dell’anno fiscale, che termina a marzo, così da non dover mettere a bilancio una posizione netta negativa, o passivi superiori agli attivi, per il secondo anno di fila poiché in questo caso potrebbe correre il rischio di essere estromessa dal listino del Tokyo Stock Exchange. Dal momento che le varie approvazioni dalle autorità di garanzia del mercato possono richiedere un tempo di circa sei mesi, la società ha la necessità di trovare un accordo entro la fine del mese così da poter avere la tranquillità di perfezionare l’operazione entro i tempi che si è prefissata.