Tesla, trimestre molto deludente, mai così male rispetto alle previsioni degli analisti

Che il primo trimestre 2024 sarebbe stato particolarmente duro per Tesla era già nell’aria da diverse settimane. Gli analisti di settore avevano previsto circa 470.000 veicoli consegnati, un passo indietro rispetto agli oltre 480.000 del trimestre record di fine 2023.

La stima era poi scesa intorno a 430.000 (anche se alcuni si erano spinti fino a 420.000), lasciando una piccola crescita anno su anno – nel primo trimestre le consegne erano state 422.875 – ma comunque in declino rispetto al record precedente.

Nella giornata di oggi, come previsto, Tesla ha comunicato i dati ufficiali, che sono in realtà ben peggiori delle peggiori previsioni. Le consegne hanno raggiunto quota 386.810, così divise:

  • Model 3/Y: 369.783
  • Altri modelli: 17.027

Tesla continua a non comunicare i numeri esatti del pick-up Cybertruck, unendolo a Model S e X, ed anche al camion Semi in teoria. Tesla ha cercato di spiegare il passo indietro elencando i problemi avuti nel trimestre, come il conflitto nel Mar Rosso, che ha rallentato la produzione, o come l’introduzione della nuova Model 3, che ha richiesto un lavoro di affinamento per arrivare alla produzione di massa. Infine, la fabbrica in Germania è stata costretta ad una chiusura temporanea a causa di un incendio doloso.

Tesla Q1

Tuttavia queste “buone” scuse non servono per giustificare il dato che è forse peggiore di quello delle consegne. Tesla, nonostante i vari problemi, ha prodotto nel trimestre 412.376 Model 3/Y, e 20.995 esemplari dei restanti modelli, generando quindi una discrepanza di quasi 50.000 veicoli tra quelli disponibili e quelli effettivamente finiti in mano ai clienti.

Escludendo problemi di logistica, in quanto la stessa Tesla ha già avuto trimestri con consegne nettamente superiori, la risposta sembra essere univocamente la mancanza di domanda per almeno 50.000 veicoli, nonostante prezzi ribassati un po’ ovunque, nonostante una Model 3 ampiamente rinnovata, nonostante i piazzali pieni di Cybertruck pronti alle consegne.

Difficile dire quali mercati abbiano pesato di più in questo risultato. Sicuramente in Italia molti clienti sono in attesa dei nuovi generosi incentivi per piazzare i propri ordini, ma il mercato italiano non è mai stato l’ago della bilancia, a causa dei suoi numeri scarsi. In Germania gli incentivi sono terminati, ed anche in terra teutonica questo potrebbe aver generato una domanda inferiore. Ma il sospetto più grande è sempre verso la Cina, dove la battaglia con tanti brand locali sta diventando durissima, e guarda caso Xiaomi ha già in tasca più di 80.000 ordini per la sua SU7 appena presentata. Quanti di questi clienti sono stati strappati a Tesla?