Tesla, la nuova funzione Smart Summon genera il caos nei parcheggi: cosa sta succedendo

Tesla ha appena rilasciato l’update V10, il più importante di sempre nella line-up di automobili del produttore americano. Una delle novità – di cui avevamo già parlato qui – è la nuova Smart Summon, che consente all’automobile parcheggiata di districarsi fra vari ostacoli per raggiungere il suo proprietario una volta trovato un contatto visivo. Pare però che la feature non funzioni come sperato e che stia generando il caos nei parcheggi americani.

La nuova feature di Tesla genera il caos nei parcheggi

Lo “Smart Summon” può essere avviato attraverso lo smartphone ad una distanza massima di circa 60 metri. Una volta che l’auto avvista il proprietario cerca di raggiungerlo in maniera del tutto autonoma, anche se fra i due ci sono ostacoli, incroci e altre vetture in mezzo. Dal rilascio dell’update V10 sono fioccati online i post dei proprietari Tesla: alcuni mostrano la feature in funzione con un comportamento un po’ impacciato (come l’esempio del SUV che frena all’ultimo istante prima della collisione), altri veri e propri danni generati dall’uso della funzionalità.

Altri video mostrano come Smart Summon non sia capace di gestire alcune soluzioni banali bloccando il traffico e mettendo paura ai pedoni. Sembra, insomma, che Tesla abbia di nuovo messo fra le mani dei clienti una funzione ancora da rifinire. Al solito l’azienda declina ogni responsabilità diretta sostenendo che Smart Summon non può essere considerata una funzione di guida autonoma. Tesla infatti descrive che il proprietario resta l’unico responsabile dell’operato della vettura anche quando viene utilizzato lo Smart Summon, e deve monitorare i suoi movimenti e quello che avviene nell’ambiente circostante.

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Fra i video pubblicati negli scorsi giorni ce n’è un altro in cui un “buon samaritano” corre verso la vettura nel tentativo di fermarla dopo essersi accorto che non c’era nessuno al volante. Se da una parte, come sostengono alcuni sostenitori Tesla, è vero che si tratta spesso di errore umano e che non siamo preparati alla guida autonoma, dall’altra è anche vero che ci accingiamo ad affrontare un futuro caotico, in cui le novità dei produttori si susseguono a volte senza che i clienti possano capirne la reale utilità e quando fattivamente sfruttare le novità.

Smart Summon può essere utile in alcune circostanze, come ad esempio quando piove e si è impossibilitati a raggiungere l’auto in maniera conveniente, ma attivare la feature mentre si registra un video con lo smartphone potrebbe non essere la scelta ideale.

Anche perché il susseguirsi di video in cui auto intelligenti/stupide si incontrano o scontrano con conducenti intelligenti/stupidi può formare un pensiero negli utenti che in realtà è basato sul nulla. Quanto successo in questo fine settimana potrebbe essere solo l’inizio, e chi pensa già che le auto autonome siano “stupide” rafforzerà il proprio pensiero mentre chi di contro è più incline ad accettare le nuove tecnologie punterà il dito contro i clienti sbadati. Un po’ come successo con il video virali dei passeggeri addormentati sulla Model S e, come succede in moltissimi dibattiti online, quando ci si sente portati ad argomentare nonostante non si abbiano dati oggettivi fra le mani.