SpaceX e NASA: astronauti in orbita su Crew Dragon dal 2020

Si torna a parlare di quando astronauti statunitensi potranno tornare sulla ISS da suolo statunitense. Attualmente infatti questo genere di operazioni vengono fatte dal cosmodromo di Bajkonur, che si trova in Kazakistan ma che è gestito dalla Russia. Il tutto con un costo di 85 milioni di dollari per astronauta.

SpaceX Crew Dragon

In un’ottica di possibili scontri di potere (come già successo in passato con alcune “minacce” tra i governi delle due super-potenze) SpaceX e NASA hanno annunciato che dall’inizio del 2020 potremmo vedere tornare in orbita una capsula con equipaggio con a bordo astronauti USA.

Le parole di Jim Bridenstine (amministratore della NASA) non lasciano dubbi “Elon e io siamo in forte accordo su questo – che l’unica cosa che abbiamo in fase di sviluppo che abbia la massima priorità sia il lancio di astronauti americani su missili americani dal suolo americano”.

spacex

Stiamo parlando ovviamente di Crew Dragon che a Marzo 2019 superò un importante test di fattibilità collegandosi alla ISS (ma senza equipaggio umano a bordo). Un test successivo finito con l’esplosione di quella stessa capsula ha però rallentato di nuovo la roadmap. Secondo quanto dichiarato, la prossima tappa è stata fissata per il primo trimestre 2020. Mancano però ancora alcuni importanti dettagli.

SpaceX: paracadute e abort thrusters, le due incognite

Entro la fine dell’anno però dovrebbero esserci nuovi test sulla sicurezza che potrebbero quindi concludere la fase di sperimentazione senza equipaggio. Due i grandi scogli da superare: quelli legati agli abort thrusters (motori che servono ad allontanare la capsula dal razzo in caso di problemi) e ai paracadute che vengono invece impiegati nel rientro. Per questi ultimi un cambio di cuciture dovrebbe ora garantire standard più elevati di quelli impiegati per le missioni Apollo.

Spacex NASA

Per quanto riguarda invece gli abort thrusters, Elon Musk (CEO di SpaceX) ha dato una delle sue risposte sferzanti: “ad essere sinceri, se non c’è stato dell’hardware che è esploso sul banco di prova, non credo che tu l’abbia provato abbastanza duramente”.

Quando ci sarà la piena attività del programma SpaceX tramite Crew Dragon, la NASA potrà inviare astronauti sulla ISS per 50 milioni di dollari a posto risparmiando così 35 milioni di dollari per singola persona. Uno dei limiti temporali imposti è quello dell’autunno 2020. Infatti da lì in poi la NASA non avrà più posti garantiti per volare con la Soyuz russa. Questo è uno dei motivi per i quali Bridenstine sta facendo pressioni da tempo su Elon Musk e SpaceX affinché si concentrino su Crew Dragon piuttosto che su Starship!