I razzi spaziali Falcon hanno rivoluzionato l’accesso allo Spazio permettendo a SpaceX di diventare un colosso nel mondo dei lanci spaziali puntando su un’elevata cadenza e costi via via ridotti grazie al riutilizzo del primo stadio. Il prossimo passo sarà ancora più grande, in tutti i sensi, con l’arrivo del razzo spaziale completamente riutilizzabile Starship. Questa soluzione dovrebbe consentire di abbattere ulteriormente i costi, grazie al riutilizzo del primo e del secondo stadio, oltre a poter portare in orbita carichi utili più grandi e con massa elevata.
Attualmente Starship è stato lanciato sei volte da Boca Chica/Starbase in Texas e proprio all’inizio di quest’anno è previsto il settimo lancio (IFT-7) con il decollo che dovrebbe avvenire il 10 gennaio 2025 alle 23:00, ora italiana, per terminare quando sarà ormai giunto l’11 gennaio. Nel corso degli scorsi mesi sono stati assemblati sia il primo che il secondo stadio e sono iniziati i test preliminari che porteranno al lancio vero e proprio. In particolare sarà utilizzato il secondo stadio Ship 33, la prima unità di seconda generazione, e il primo stadio Super Heavy Booster 14. Entrambi hanno già completato gli static fire tra la prima metà di dicembre e la seconda metà dello stesso mese. Ora SpaceX ha annunciato alcune novità che riguardano il settimo lancio di Starship, alcune delle quali molto interessanti.
Il settimo lancio di SpaceX Starship: più novità del previsto
Una delle novità, già nota in precedenza, era il debutto del secondo stadio di seconda generazione che non vedrà l’utilizzo dei Raptor 3 (che arriveranno più avanti nel corso dei mesi) ma con notevoli cambiamenti rispetto alla prima generazione. In un post pubblicato da SpaceX sul suo sito si legge che Ship 33 sarà la prima Starship a rilasciare un carico utile nello Spazio: si tratterà di 10 mockup di satelliti Starlink V3 (terza generazione) che serviranno di dimostrare la capacità dei sistemi di portare a termine correttamente le operazioni. La traiettoria sarà simile a quella di IFT-6, con un ammaraggio nell’Oceano Indiano al largo delle coste dell’Australia.
ll design del secondo stadio è stato rivisto con un’altezza aumentata di 2 metri (a circa 52 metri, complessivamente il vettore è alto circa 123 metri) e con flap anteriori che ora sono più piccoli e sono stati spostati per cercare di proteggere le zone di giunzione durante il rientro atmosferico, dove si raggiunge la massima temperatura. Questo permette anche di semplificare lo scudo termico aumentandone l’affidabilità, riducendone i costi e, pensando al futuro, consentire una maggiore durata su più lanci.
Il sistema propulsivo di Starship è stato rivisto, con il 25% in più di volume per il propellente, nuovo design per la sezione di alimentazione, compresa quella dedicata ai Raptor 2 Vacuum (RVac), insieme a un miglioramento complessivo dell’avionica e della gestione delle valvole di alimentazione. Mentre sarà nello Spazio, Ship 33 accenderà un motore Raptor 2 atmosferico per dimostrare la capacità di eseguire modifiche alle traiettorie orbitali. Lo scudo termico ha nuove piastrelle isolanti e rimarrà anche uno strato di materiale ablativo sottostante per ridurre i danni in caso di piastrelle danneggiate o mancanti. Per proseguire i test, alcune piastrelle isolanti saranno rimosse così da cercare di capire la capacità di resistenza delle strutture.
Con l’avionica rivista (concentrandosi su ridondanza e affidabilità), SpaceX guarda alle future missioni di Starship quando anche il secondo stadio dovrà rientrare al sito di lancio per il recupero con Mechazilla. Il computer di volo è ora più potente, le antenne integrate consentono di comunicare sia con Starlink che con il sistema di posizionamento globale oltre a backup attraverso comunicazione con onde radio. I sistemi di navigazione inerziale e gli startracker sono stati riprogettati, le batterie sono state migliorate e ci sono 30 telecamere in grado di catturare più immagini che serviranno agli ingegneri per valutare le prestazioni.
Super Heavy Booster 14, dopo aver lanciato Ship 33, tenterà di rientrare verso la torre di lancio (Pad A). Sui supporti per l’atterraggio (chopstick) saranno presenti dei sensori radar per cercare di aumentare la precisione del rientro e migliorare così la cattura “al volo”. Ancora più interessante è che per la prima volta uno dei 33 motori Raptor 2 del primo stadio di Starship sarà riutilizzato. Si tratterà infatti di un propulsore recuperato dal primo stadio Super Heavy Booster 12, l’unico che è riuscito a rientrare correttamente durante IFT-5. Come nei lanci precedenti, la possibilità di recupero del primo stadio sarà decisa “manualmente” dal direttore di volo in base alle condizioni dei sistemi di terra e del veicolo stesso. Se le condizioni non saranno idonee, Super Heavy ammarerà nel Golfo del Messico.