Scontrino elettronico: semplificazioni per chi paga con bancomat e strumenti elettronici, ma solo dal 2021

Il governo è deciso nel suo tentativo di spingere l’adozione di strumenti di pagamento digitale come bancomat e carte di credito e, come abbiamo avuto modo di approfondire, dal 1° gennaio 2020 scatterà l’obbligo per tutti gli esercenti di emettere scontrino elettronico (a oggi, l’obbligo è limitato solo a chi ha un fatturato superiore ai 400.000 euro).  

Come abbiamo avuto modo di spiegare qui, la nuova legge imporrà agli esercenti di cambiare le loro abitudini o quantomeno i registratori di cassa. Sebbene sia possibile proseguire con gli attuali registratori di cassa, i negozianti sono costretti a comunicare quotidianamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate e a meno che si dotino di registratori evoluti, o adeguino quelli che già possiedono, il lavoro andrà fatto manualmente, alla fine di ogni giornata

Nel DDL è stata però introdotta una semplificazione che potrebbe piacere ai negozianti, per lo meno a quelli che non hanno problemi a ricevere pagamenti tramite POS.

Semplificazioni sullo scontrino elettronico: i pagamenti tramite POS non richiederanno l’invio dei corrispettivi

L’obbligo di emettere scontrini elettronici e di trasmettere quotidianamente i corrispettivi ha due obiettivi. Da un lato, il governo mira a ridurre l’evasione fiscale, dall’altro vuole spingere i cittadini a usare strumenti di pagamento tracciabili, come carte di credito e bancomat, così da ridurre le occasioni per fare del “nero”. 

C’è da dire che effettivamente in Italia l’uso di strumenti di pagamento digitali non è visto di buon occhio, tanto che siamo fra i paesi europei più legati al contante. Nonostante siano stati emessi oltre 53 milioni di carte di debito (i bancomat) e più di 15 milioni di carte di credito, l’85,9% delle transazioni (che rappresenta il 65% del volume) avviene in contanti

L’obbligo di scontrino elettronico per gli esercenti può rappresentare una scocciatura: o si adeguano dotandosi di nuovi registratori, o investono del tempo per gestire manualmente la trasmissione dei corrispettivi a fine giornata. La semplificazione introdotta nel DL 124 però evita la trasmissione dei corrispettivi per tutti i pagamenti tracciabili, quindi quelli effettuati tramite carte di credito o di debito: 

Dal 1° gennaio 2021, i soggetti che effettuano le operazioni di cui all’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, che adottano sistemi evoluti di incasso, attraverso carte di debito e di credito e altre forme di pagamento elettronico, dei corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi di cui agli articoli 2 e 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, che consentono la memorizzazione, l’inalterabilità e la sicurezza dei dati, possono assolvere mediante tali sistemi all’obbligo di memorizzazione elettronica e di trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri, di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo“.

C’è però un problema non indifferente: questa semplificazione sarà in vigore a partire dal 1° gennaio 2021. Di conseguenza, per almeno un anno gli esercenti saranno obbligati a comunicare i corrispettivi anche per pagamenti tracciabili. Considerato che ancora non sono state introdotte le sanzioni per chi non accetta pagamenti tramite POS (la legge impone di accettarli, ma non prevede sanzioni per chi non si adegua), la sensazione è che la guerra al contante dichiarata dal governo verrà affrontata con armi spuntate