Roscosmos vuole portare campioni di suolo di Venere sulla Terra

Sia NASA/ESA che la CNSA vogliono riportare dei campioni di suolo da Marte sulla Terra. La missione Mars Sample Return dovrebbe concludersi intorno al 2033 e riporterà sul nostro Pianeta i campioni che sono stati raccolti da NASA Perseverance. La missione cinese invece potrebbe addirittura riuscirci nel 2031 e, se tutto andrà come previsto, sarà proprio la nazione asiatica ad avere il primato di aver riportato dei campioni da un altro pianeta. Roscosmos non vuole sfigurare ma ha scelto un altro obiettivo: Venere.

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Il secondo pianeta del Sistema Solare ha visto un crescente interesse nel corso degli ultimi anni e ora ci sono diverse missioni che vogliono conoscerne i segreti. Un esempio è ESA EnVision che dovrebbe essere lanciata nel 2031 e più in generale anche la NASA ha intenzione di dare una certa priorità allo studio di Venere grazie a missioni dedicate. Ora si aggiunge anche la Russia che punta però a una missione più complessa tra tutte quelle programmate.

Roscosmos vuole riportare campioni da Venere

Le informazioni attualmente sono ancora scarse e si parla comunque di una missione che si svolgerà intorno alla metà degli anni ’30. Come sappiamo, dopo le sanzioni per la guerra in Ucraina, la Russia sta cercando di continuare a realizzare il proprio programma spaziale (non senza difficoltà a causa delle sanzioni internazionali).

Secondo quanto riportato la missione è attualmente in fase di definizione dalla S.A. Lavochkin Research Association con l’aiuto del Keldysh Center. Il lancio dovrebbe avvenire nel 2034 e verranno impiegati un modulo per l’ascesa a propellente solido con diverse capsule in grado di trasportare suolo, atmosfera e aerosol di Venere. Non mancherà poi un orbiter e un sistema di atterraggio con strumenti in grado di analizzare la struttura interna del pianeta e la superficie.

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Questa missione succederà a quella Venera-D che dovrebbe essere lanciata nel 2029, secondo quanto dichiarato da Dmitry Rogozin (direttore generale dell’agenzia spaziale). Roscosmos poi dovrebbe lanciare una missione nel 2031 per l’analisi dell’atmosfera e solo successivamente quella per l’analisi del suolo. C’è da considerare che, rispetto a Marte, Venere è decisamente più inospitale ed è molto complicato realizzare dei lander che funzionino il tempo necessario per la raccolta dei dati e dei campioni.

Per l’alimentazione non saranno impiegati pannelli solari ma un sistema con radioisotopi (probabilmente un RTG). Non mancherà poi un design in grado di resistere all’elevata pressione e alle piogge di acido solforico. Sarà interessante capire come Roscosmos e le realtà coinvolte faranno evolvere la parte tecnica per questa missione.

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