Con la linea Kraken, Razer propone una gamma di headset dedicata all’immersività a 360 gradi. Non parliamo solo di suono, ma anche di tatto: grazie ai driver HyperSense, le Kraken V3 Pro consentivano al giocatore di immergersi totalmente nel gioco, facendogli percepire le azioni visualizzate sullo schermo attraverso feedback sonori e aptici.
A dirla tutta, i risultati raggiunti da Razer in quest’ambito non sono mai stati straordinari, ma con i nuovi driver Sensa HD l’azienda californiana promette un decisivo passo in avanti. Del resto lo ha appena dimostrato con Freyja, il suo cuscino con feedback aptico; un prodotto rivelatosi sorprendente per la sua versatilità, e non solo. Ora la compagnia guidata da Min-Liang Tan vuole aggraziarsi i più scettici con le Kraken V4 Pro, a cui abbiamo potuto dare un primo sguardo ravvicinato poco più di un mese fa, durante un evento dedicato alla stampa.
Questa volta abbiamo avuto la possibilità di provare le nuove cuffie top di gamma. Dopo oltre un mese di test approfonditi, vogliamo condividere con voi le nostre impressioni a freddo su uno degli headset più completi mai realizzati per i videogiocatori – e anche uno dei più costosi. Specifichiamo sin da subito, infatti, che le Kraken V4 Pro si inseriscono in una fascia di prezzo decisamente ostica: costano circa 450 euro, più di altri modelli flagship della concorrenza.
Design e costruzione: un prodotto davvero premium
Rimosse dalla confezione verde e nera, in puro stile Razer, le Kraken V4 Pro si mostrano in tutto il loro splendore. Certo, i prodotti del marchio californiano sono sempre stati piuttosto vistosi e appariscenti, ma negli ultimi anni il brand ha ‘addolcito’ le linee delle sue periferiche donandogli un’estetica più elegante e discreta. Questo trend coinvolge anche l’headset in questione e di fatti è, a parer nostro, uno dei prodotti più belli che Razer abbia mai realizzato.
Replicando le forme delle meno ‘esagerate’ Kraken V4, le Pro sfoggiano due grandi padiglioni rivestiti da cuscinetti ovali in similpelle e memory foam, che poggiano con delicatezza sulle orecchie senza esercitare una pressione eccessiva e garantendo un adeguato isolamento passivo.
L’archetto è rivestito all’esterno da similpelle e nella parte interna, quella che poggia sulla testa, da un tessuto traspirante imbottito. Sul fronte dell’ergonomia ci siamo, ma abbiamo avvertito un lieve fastidio dopo poco più di due ore di gioco; sottolineiamo, in ogni caso, che il sottoscritto ha suo malgrado delle orecchie e una testa piuttosto voluminosi. Per molti utenti, le Kraken V4 Pro potrebbero quindi risultare più confortevoli di altre cuffie da gaming, nonostante il peso non propriamente ridotto (397 g) e le generose dimensioni.
Tornando sulla scelta dei materiali, fatta eccezione per gli inserti in plastica lucida – quelli dove troviamo il logo di Razer – e per le varie imbottiture, l’headset è costruito interamente in metallo. Questo si percepisce all’istante, avendo tra le mani un paio di cuffie davvero robuste e piacevoli al tatto, ma la maggiore robustezza implica una flessibilità ridotta – insomma, non è un headset che va stressato più di tanto. In compenso, è possibile ruotare i padiglioni di 90° per poter poggiare le cuffie su una superficie piana o per tenerle più comodamente intorno al collo.
Dopo aver provato (e promosso) le Blackshark V2 Pro, siamo stati felici di trovare, sulle Kraken V4 Pro, un adeguato sistema di regolazione per l’archetto. Grazie al meccanismo a scatto integrato, possiamo finalmente regolare con precisione l’altezza dei padiglioni per trovare la posizione più comoda senza doverci preoccupare di eventuali slittamenti durante l’utilizzo.
I materiali ‘premium’ donano un look lussuoso e al contempo accattivante all’headset. I cavi a spirale che connettono i padiglioni all’archetto rappresentano un bel dettaglio, ma a rubare la scena sono senza dubbio gli RGB che illuminano i gusci esterni delle cuffie.
Personalmente non ho mai davvero compreso la scelta di integrare un sistema d’illuminazione RGB in un paio di cuffie e, occorre dirlo, le Kraken V4 Pro non mi hanno fatto cambiare opinione al riguardo. Dopotutto, le cuffie vanno indossate e a quel punto non avrete modo di ammirare le coloratissime luci – distribuite, per giunta, in ben 9 zone indipendenti – o gli ipnotici effetti d’illuminazione personalizzabili tramite Razer Chroma. Si tratta insomma di una mera aggiunta estetica, che peraltro ha un impatto sensibile sull’autonomia complessiva dell’headset, come vedremo a breve. Il discorso è ovviamente diverso nel caso degli streamer, che potranno sfoggiare delle cuffie appariscenti e accattivanti nelle loro livestream.
Portando in dote un’ampia gamma di funzionalità, non siamo rimasti sorpresi dalla ricca pulsanteria delle Kraken V4 Pro. Partendo dal padiglione sinistro (L), troviamo il tasto d’accensione – il cui riconoscimento viene facilitato dalla superficie zigrinata – affiancato dalla ghiera del volume e dalla porta di ricarica USB-C; su questo lato troviamo anche il tasto Mute. Sul padiglione destro (R), troviamo due soli pulsanti: uno per la regolazione del feedback aptico e un tasto multi-funzione, abilitato di default per la gestione dei profili audio configurati in Razer Synapse.
Il microfono è ‘nascosto’ nel padiglione sinistro ed è infatti retrattile, una scelta che abbiamo apprezzato non poco dopo le già menzionate Blackshark V2 Pro e altri headset – come le altrettanto costose Astro A50 X di Logitech – che hanno optato per i più ingombranti microfoni ad asta. Quello delle Kraken V4 Pro è un microfono versatile e flessibile, ma, visti alcuni problemi che analizzeremo tra qualche riga, avremmo preferito una lunghezza maggiore per l’asticella.
Funzionalità e prestazioni: il feedback aptico è ancora una gimmick
Come anticipatovi, le Razer Kraken V4 Pro debuttano con un comparto di feature a dir poco ghiotto. Inutile dire che il ‘selling point’ di questo headset coincide con le funzionalità aptiche fornite dal sistema Sensa HD, ma non vanno ignorate tutte le altre caratteristiche che lo rendono, in fin dei conti, un’ottima periferica audio per le sessioni di gioco.
Partiamo dai driver TriForce in bio-cellulosa, che con i loro 40 mm di diametro sono meno grandi di quelli equipaggiati dalle Blackshark V2 Pro (50 mm) indirizzate all’ambito eSport. Agli atti pratici, ciò non comporta differenze rilevanti e infatti le Kraken V4 Pro offrono un’esperienza sonora complessivamente ottima, con bassi corposi, alti pronunciati e un buon bilanciamento delle frequenze medie. La riproduzione dei suoni è sufficientemente nitida nei titoli competitivi e molto avvolgente nei giochi esplorativi, ma ci sono degli appunti da fare.
Tanto per cominciare, i preset EQ di Razer sono alquanto sbilanciati. Nella configurazione Game i suoni appaiono meno naturali, con bassi deboli e alti imprecisi. Delude anche il preset Movie, mentre l’equalizzazione configurata per la modalità Music si è dimostrata più convincente durante la riproduzione dei brani presenti nella nostra libreria. Il nostro consiglio è quello di mettere mano all’opzione Custom e regolare l’EQ in base alle vostre preferenze, creando, magari, un unico profilo adatto alla maggioranza dei titoli giocati.
Specifichiamo che il discorso appena fatto vale per l’audio stereo, ma per le Kraken V4 Pro, come per altri headset del brand, c’è anche un’intera configurazione dedicata al surround. Quest’ultima dovrebbe rappresentare la scelta raccomandata per un headset concepito per l’immersività totale, almeno idealmente. Ciononostante, il surround virtuale basato sulla tecnologia THX Spatial Audio – di cui Razer è proprietaria – continua a non impressionare.
Optando per la modalità surround, l’audio di gioco viene riprodotto in maniera estremamente artificiosa: si perde quasi del tutto la nitidezza sonora, così come la profondità dei bassi. Queste problematiche vengono accentuate dai suddetti, deludenti preset, ma anche ritoccando l’equalizzazione non guadagniamo dei risultati soddisfacenti.
In compenso, in combinazione con le funzionalità aptiche di Sensa HD, l’audio surround riesce a restituire una maggiore sensazione di ‘immersione’ nel gioco. Provando le Kraken V4 Pro con Destiny 2, uno shooter che unisce l’azione adrenalinica degli sparatutto con gli elementi fantasy degli RPG, abbiamo potuto percepire l’esplosiva potenza delle abilità del nostro Guardiano, tra colpi di pistola infuocati, fendenti fulminei ed esplosioni elementali. Abbiamo ricavato risultati simili da Tekken 8, dove abbiamo avvertito tutta la fisicità dei pugni, dei calci e delle formidabili combo eseguite dai combattenti del noto picchiaduro. Anche in un gioco di corse come Forza Horizon 5 le Kraken V4 Pro restituiscono un’esperienza più che godibile.
Focalizzandoci su Sensa HD, ci riteniamo alquanto combattuti. Da un lato, Razer ha effettivamente migliorato la formula brevettata con la tecnologia HyperSense: le vibrazioni generate dagli attuatori risultano ora più precise e realistiche nella simulazione degli eventi in-game. La latenza nella riproduzione dei feedback aptici è pressoché assente e, di fatto, c’è una reazione istantanea per ogni azione visualizzata sullo schermo, sia essa una Bomba Nova lanciata da uno Stregone di Destiny 2 o un pugno ben assestato di Jim Kazama in Tekken 8.
Il punto è che queste sensazioni, innescate proprio dal feedback aptico, risultano più convincenti quando ‘non si esagera’. Per intenderci, mantenendoci sui livelli più bassi d’intensità le vibrazioni di Sensa HD possono effettivamente valorizzare l’esperienza di gioco in alcuni titoli – quasi esclusivamente nei single player o, comunque, non nei giochi competitivi. Aumentando l’intensità, invece, le aptiche perdono nitidezza e possono persino risultare fastidiose, compromettendo quell’immersione totale che Razer vorrebbe offrire con il feedback aptico.
Se non altro, è sempre possibile effettuare delle regolazioni e personalizzare le modalità in cui Sensa HD converte il segnale sonoro in segnale aptico, lavorando su un range di frequenza che va da 20Hz a 200Hz. Anche in questo caso troviamo tre diversi preset (Controlled, Balanced e Dynamic): il primo restituisce un effetto subwoofer piacevole, che evidenzia e arricchisce la presenza dei bassi; Balanced reagisce più volentieri ai suoni più intensi, senza strafare, al contrario di Dynamic che aumenta sensibilmente l’intensità delle vibrazioni per reagire a qualsiasi evento visualizzato sullo schermo, al punto da essere troppo distraente.
Anche qui il consiglio è quello di realizzare il vostro profilo personalizzato, adattando le aptiche di Sensa HD alle vostre preferenze. Possiamo però raccomandare l’utilizzo del preset Controlled e, con un po’ di sperimentazione, il profilo Balanced, che ben si presta agli action/adventure e agli open world. A proposito del preset Dynamic: a detta della stessa Razer, abilitando questo profilo Sensa HD potrebbe accidentalmente convertire l’input acquisito dal microfono – e quindi la voce dell’utente – in feedback aptici; nel nostro testo, ciò non è mai capitato.
Tirando le somme su Sensa HD, la sua implementazione ci è parsa più convincente (e innovativa) con Razer Freyja, mentre fatica a brillare sulle Kraken V4 Pro. Certo, aggiungono quella marcia in più in determinati generi videoludici, ma non la definiremmo una ‘killer application’ per questo headset – a meno che non siate estremamente affascinati da questa tecnologia.
Non entusiasma nemmeno il microfono, ma questo potrebbe dipendere da un problema di design. Sulla carta, la tecnologia alla base del microfono ‘a banda super larga’ HyperClear equipaggiato da queste cuffie è la stessa, sorprendente soluzione vista sulle già menzionate Blackshark V2 Pro. La qualità sonora è dunque sorprendente, potendo trasmettere la nostra voce in maniera chiara e naturale. C’è però un intoppo: estendendolo al massimo, il microfono a scomparsa è ancora piuttosto vicino ai padiglioni e, spesso e volentieri, acquisisce l’output delle cuffie, causando problemi fastidiosi problemi di ritorno nelle chat vocali.
A poco sono serviti i miglioramenti proposti da Razer Synapse, come la normalizzazione del volume, la cancellazione (non attiva) del volume – manca l’ANC – o la regolazione del cosiddetto ‘Voice Gate’. In ogni caso, segnaliamo anche la presenza di un equalizzatore per il microfono e la possibilità di attivare o disattivare il Side Tone per monitorare la nostra voce.
Non ci dilungheremo sul software, avendone già parlato in svariate occasioni. Va però detto che il ‘nuovo’ Synapse – giunto alla sua quarta versione – ci è sembrato più efficiente della sua precedente iterazione, consumando meno risorse in background e causando meno problemi del solito. Peccato per qualche bug e per l’inspiegabile assenza della lingua italiana.
Connettività e autonomia: un hub tuttofare
Avrete notato che le Razer Kraken V4 Pro vengono accompagnate da una curiosa ‘scatoletta’ nera. Si tratta di un nuovo hub di controllo, simile ad altri inclusi con altri headset o venduti separatamente per le periferiche più popolari. Quello che affianca le nuove Kraken ha un bel po’ di funzionalità, ma soprattutto risolve una grossa problematica: elimina la necessità di ricorrere al software per le diverse regolazioni delle cuffie.
In parole povere, l’hub ci consente di usufruire di tutte le funzioni delle Kraken V4 Pro tramite una manopola cliccabile e un piccolo pulsante aggiuntivo. Troviamo infatti uno schermo OLED che mostra tutte le opzioni disponibili: possiamo regolare il volume in maniera precisa, scegliere un nuovo profilo EQ o un altro preset per le aptiche; possiamo inoltre regolare l’intensità delle vibrazioni di Sensa HD e il volume del Side Tone.
La sesta funzione dell’hub di controllo ci permette di passare da una sorgente audio all’altra, in base ai dispositivi collegati. Le Kraken V4 Pro possono infatti essere utilizzate su PC e Mac, sulle console PlayStation, su Nintendo Switch, su Steam Deck e anche sui dispositivi mobile (Android e iOS). Purtroppo, l’headset non è compatibile con le piattaforme Xbox.
Per comunicare con tutte queste piattaforme, l’headset di Razer si serve di quattro diverse modalità di connettività. La più efficiente è quella offerta dal modulo HyperSpeed Wireless a 2,4 GHz, con l’hub che funge da ricevitore. Troviamo poi il Bluetooth 5.3, per l’utilizzo senza fili con Switch, Steam Deck, smartphone e tablet. Le due modalità cablate passano per il cavo USB Type-A/Type-C – lo stesso utilizzato per la ricarica – e per il cavo jack da 3,5 mm, che va collegato all’hub.
A proposito del Bluetooth, fortunatamente le Kraken V4 Pro rientrano nella rara categoria degli headset che assicurano l’audio simultaneo a 2,4 GHz e BT, permettendo così all’utente di ascoltare due fonti audio contemporaneamente – per rispondere alle telefonate in arrivo sul telefono o per parlare con gli amici su Discord mentre si gioca su PC, console o smartphone.
Tutto ciò dona grande versatilità alle Kraken V4 Pro, estendendo la compatibilità ad una vasta gamma di dispositivi. L’hub diventa un formidabile alleato di queste cuffie, consentendo all’utente di sfruttare appieno le numerose feature disponibili. Abbiamo apprezzato la possibilità di personalizzare la homescreen visualizzata sul piccolo display OLED: tra le opzioni, c’è un monitor che mostra alcune informazioni chiave del proprio sistema, come la temperatura o l’utilizzo della CPU. Ci sono anche degli screensaver e diverse opzioni di risparmio energetico.
Per quanto riguarda l’autonomia, vi abbiamo anticipato che alcune funzionalità delle Kraken V4 Pro possono compromettere la durata della batteria. Parliamo dell’illuminazione RGB e delle aptiche: mentre la prima è evitabile, la seconda coincide con una feature-chiave del dispositivo e non tutti gli utenti sarebbero disposti a rinunciarvi.
Eppure l’impatto di Sensa HD sull’autonomia è decisamente importante. Disattivando sia l’illuminazione RGB che il feedback aptico, è possibile utilizzare le cuffie fino a 50 ore prima di doverle ricaricare; si scende a 45 ore abilitando il BT, oltre alla connessione a 2,4 GHz. Chi vorrà ammirare gli effetti di Chroma e godersi le aptiche di Sensa HD dovrà invece accontentarsi di circa 13 ore di autonomia. Provando a replicare i dati dichiarati da Razer sull’autonomia, abbiamo notato che l’headset tende a scaricarsi prima del dovuto – nell’ordine di un paio d’ore.
Razer Kraken V4 Pro: fanno di tutto, ma a quale prezzo?
Con le Kraken V4 Pro, Razer ha voluto accontentare tutti, chiaramente.
Lo ha fatto ammiccando ai giocatori casual, più propensi alle avventure single player o ai titoli multigiocatore meno esigenti, dove le nuove cuffie top gamma possono regalare non poche soddisfazioni. Del resto, è in questi titoli che le aptiche di Sensa HD possono fare la differenza e impreziosire l’esperienza immersiva offerta dal videogioco. Peccato solo per un audio eccellente solo in stereo – dopo aver maneggiato l’EQ – e appena sufficiente in surround.
In compenso, il ‘lussuoso’ headset di Razer può fare davvero di tutto e il merito va anche all’hub di controllo, molto più di una semplice aggiunta. Con ben quattro modalità di connettività supportate, è possibile utilizzare le Kraken V4 Pro con un’ampia gamma di piattaforme. Certo, l’assenza del supporto a Xbox si fa sentire, soprattutto se si considera che le Astro A50 X – che si inseriscono con prepotenza nella stessa fascia di prezzo – funzionano perfettamente sulle console Microsoft, offrendo al contempo delle funzionalità extra per i setup multipiattaforma.
Non vi nascondiamo che il prezzo di listino ha influenzato sensibilmente le nostre opinioni circa questa periferica. 450 euro sono davvero troppi per un headset da gaming che, sebbene incorpori una valanga di feature, inciampa in alcuni comparti considerati essenziali – primo fra tutti quello delle prestazioni sonore. Continuiamo a sostenere che, almeno nel caso delle Kraken V4 Pro, le aptiche rappresentano ancora una gimmick e non stravolgono l’esperienza di gioco.
Parliamo comunque di un dispositivo ben confezionato, prodotto con materiali pregiati e resistenti e caratterizzato da un design moderno, a tratti eccentrico; in molti saranno ingolositi dallo stile inconfondibile – e in continua evoluzione – di Razer. Noi però vogliamo consigliarne l’acquisto solo nel momento in cui riceveranno un generoso sconto, viste le accattivanti proposte dei rivali che giocano nello stesso campo scelto dalle Kraken V4 Pro.