Professore giapponese fa causa a Intel per l’infrazione di un brevetto

Intel è stata denunciata da un professore giapponese per la violazione di un brevetto. Il contezioso che coinvolge la casa di Santa Clara e il professor Masahiro Iida riguarda il brevetto numero 6,812,737 intitolato “Programmable logic circuit device having look up table enabling to reduce implementation area“.

Tale proprietà intellettuale fu depositata da Iida insieme a Toshinori Sueyoshi nel 2001 in Giappone e l’anno successivo venne registrata presso lo USPTO statunitense, il quale la assegnò ufficialmente nel 2004; dal 2014 Iida è l’unico assegnatario della proprietà intellettuale.

La causa, presentata presso una corte texana, accusa Intel di aver prodotto, usato e venduto FPGA (Field Programmable Gate Array) e SoC (System-on-Chip) basati su Adaptive Logic Modules (ALM), struttura fondamentale di svariate soluzioni presentate negli ultimi 15 anni, senza pagare la necessaria licenza.

Secondo quanto ricostruito da Law Street Media, nel 2001 Iida scoprì un metodo per configurare in modo flessibile le LUT (large look up table), elementi logici primitivi usati nei dispositivi logici programmabili (come gli FPGA), in modo che una singola LUT con ingresso M e uscita N potesse funzionare come un’unica LUT “intera” o come una pluralità di LUT “segmentate”.

L’innovazione permetteva di ridurre la dimensione e il consumo energetico dei chip. L’uso della proprietà intellettuale in oggetto senza riconoscere il necessario compenso a Iida, secondo quanto ricostruito dallo stesso professore, prende il via nel 2004 quando Intel non era ancora impegnata nel settore degli FPGA ma Altera, azienda che avrebbe acquistato solo nel 2015, sì.

Altera iniziò a implementare la tecnologia ALM nei suoi dispositivi nel 2004 con la linea di FPGA Stratix II. L’azienda espanse l’uso di ALM nelle successive generazioni di chip Stratix e alcune soluzioni delle linee Arria e Cyclone. “Con l’acquisizione di Altera nel 2015, Intel ha continuato le operazioni di Altera tramite il suo nuovo segmento di business – il Programmable Solutions Group – il quale includeva la progettazione, la produzione, la vendita e il supporto dei chip Stratix, Arria e Cyclone che usavano ALM”, si legge nella documentazione depositata.

“Oltre a continuare a produrre e vendere FPGA e SoC delle serie Stratix, Arria e Cyclone che usavano ALM, Intel ha introdotto una nuova linea di chip FPGA e SoC sotto il nome Agilex che impiega ALM“.

A detta del professore nipponico, Intel avrebbe beneficiato enormemente dall’uso del brevetto nei suoi prodotti, registrando dal 2016 a oggi circa 11,5 miliardi di dollari di fatturato dai prodotti della divisione PSG. Di tale cifra, almeno l’80% di tali vendite sono associabili ai prodotti interessati“.

Nonostante Intel sia stata contattata dal difensore di Iida per informarla della violazione e trovare un accordo, l’azienda avrebbe continuato a produrre e vendere i prodotti come se nulla fosse. Per questo motivo Iida è passato alle vie di fatto: nella causa richiede un compenso pari o superiore alle royalty che avrebbe dovuto ricevere se Intel avesse ottenuto il brevetto in licenza a prezzi equi. Inoltre, il professore chiede alla Corte di accordargli fino a tre volte l’importo ritenuto dalla giuria per violazione e la copertura delle spese legali.