OpenAI guarda al futuro. Per sviluppare servizi sempre più avanzati per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, infatti, è necessario poter contare sulle basi giuste. Stando a quanto rivelato dal Financial Times, che conferma indiscrezioni di qualche mese fa pubblicate da Reuters, OpenAI è pronta ad avviare la produzione del suo primo chip dedicato all’intelligenza artificiale. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Broadcom e potrebbe garantire una maggiore indipendenza da chip di NVIDIA.
Un chip per uso interno
Stando alle informazioni disponibili in questo momento, il nuovo chip di OpenAI sarà utilizzato per un uso interno e non sarà rivolto a clienti. Questa soluzione proprietaria sarà integrata nei sistemi aziendali con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la gestione dei modelli AI. La notizia trova una conferma indiretta da parte di Broadcom (che non ha commentato l’indiscrezione). Il CEO dell’azienda, Hock Tan, infatti, ha anticipato un sostanziale incremento dei ricavi per l’anno fiscale 2026 grazie a ordini per oltre 10 miliardi di dollari in arrivo da un nuovo cliente che, a questo punto, potrebbe essere proprio OpenAI.

La scelta di OpenAI, in ogni caso, non è una novità nel settore dell’intelligenza artificiale. Molte aziende stanno lavorando allo sviluppo di chip proprietari per poter gestire meglio i propri modelli AI e trovare il giusto equilibrio tra prestazioni e costi (un aspetto centrale per lo sviluppo di servizi AI in grado di essere sostenibili per un’azienda).
Con la realizzazione di un chip proprietario, OpenAI potrebbe diventare sempre più indipendente, riducendo il legame con fornitori di chip come NVIDIA e, nello stesso tempo, migliorando ChatGPT e i suoi servizi AI. Conferme ulteriori in tal senso potrebbero arrivare nel corso delle prossime settimane. Il debutto del chip proprietario, invece, è fissato per il prossimo anno.