Negli scorsi giorni avevamo riportato di come l’Ufficio per la gestione e il bilancio degli Stati Uniti, con a capo Russell Vought, potrebbe ridurre ulteriormente il budget della NASA e in particolare della divisione riguardante la ricerca scientifica. Questa però non sarebbe l’unica agenzia a subire un ridimensionamento dei fondi. Anche la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) potrebbe subire una sorte simile, con conseguenze pesanti in diversi settori e sotto diversi aspetti.
Come per la NASA, anche nel caso della NOAA si tratta ancora di una proposta preliminare che potrebbe subire dei cambiamenti e non venire approvata nella forma richiesta dall’OMB. Si tratta comunque di un segnale importante e da non sottovalutare anche per gli enti al di fuori degli USA. Questa agenzia ha il compito di monitorare le condizioni degli oceani e dell’atmosfera oltre che delle interazioni di quest’ultima con lo Spazio (per esempio con le emissioni del Sole).
Per esempio fornisce previsioni meteorologiche e quindi allerte per eventi estremi, monitoraggio del clima, è importante per la ricerca dell’impatto del cambiamento climatico, ricerca sugli ecosistemi marini e costieri, oceanografici sfruttando diversi satelliti in orbita terrestre. Sotto la NOAA ci sono anche gli uffici del National Weather Service (NWS), il National Ocean Service (NOS) e il National Marine Fisheries Service (NMFS).
La NOAA e i tagli al budget proposti e il loro impatto
Stando a quanto riportato da chi ha potuto visionare i documenti (non pubblici), la proposta per l’anno fiscale 2026 avrebbe un impatto su programmi come il GeoXO (Geostationary Extended Observations), una costellazione di sei satelliti avanzati per l’osservazione terrestre che potrebbe essere lanciata a partire dagli anni ’30 e avere una vita operativa di circa 30 anni (con un costo di 20 miliardi di dollari per l’hardware e le operazioni correlate). Secondo le informazioni, la riduzione dei costi colpirebbe l’installazione di strumentazioni utili per il monitoraggio climatico lasciando solo la parte dedicata alla pura meteorologia.
L’OMB avrebbe proposto anche di non far più cooperare NOAA e NASA per la gestione dei satelliti, pur non essendoci un chiaro risparmio di denaro in questa operazioni (e potenzialmente riducendo l’efficienza complessiva). L’agenzia potrebbe poi non occuparsi più dello Space Weather Prediction Center che passerebbe al Dipartimento della Sicurezza Nazionale. Quest’ultima divisione ha già subito recentemente dei tagli al personale, mentre complessivamente la NOAA ha visto una riduzione di oltre 800 dipendenti (su circa 13 mila) tra prepensionamenti e mancati rinnovi di contratto. Lo Space Weather Prediction Center serve a fornire avvisi sulle tempeste solari che possono affliggere sia le attività sulla Terra ma anche e soprattutto i satelliti (che potrebbero venire danneggiati seriamente).
Anche il sistema di coordinamento del traffico spaziale (TraCSS) non sarebbe più sotto la NOAA ma verrebbe affidato a un’entità non governativa della quale non è stato rivelato il nome. Il sistema permetterà alle società, dal 2026, di inserire i dati relativi ai satelliti così da consentirne un corretto tracciamento. In generale, se le informazioni si rivelassero corrette, la NOAA potrebbe vedere ridotte le proprie capacità di monitoraggio climatico (e in parte quelle meteorologiche) non permettendo analisi sul lungo periodo e non consentendo di prendere decisioni che avrebbero impatto anche su altre attività, come l’agricoltura ma non solo.