Non ci occupiamo degli interessi di Sony, ma dei consumatori: il giudice richiama gli avvocati della FTC

Durante l’udienza che vede la FTC opporsi all’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, l’accusa dell’autorità antitrust americana ha ricevuto un richiamo direttamente dalla giudice. La ragione è stata l’argomentazione portata a sostegno della sua tesi che diverge dal reale motivo per cui l’acquisizione è in fase di valutazione.

In particolare, la FTC ha sostenuto chiaramente che la conclusione dell’accordo rappresenterebbe un danno per la casa giapponese, ma la giudice ha immediatamente risposto che non è in discussione l’eventuale danno che comporterebbe a Sony, ma quello che potrebbe arrecare ai consumatori.

Una precisazione assolutamente non banale, poiché più volte la FTC ha dato la sensazione di agire più nell’interesse di Sony che non dei consumatori, appunto. L’udienza è poi andata avanti con una serie di domande da parte della togata per comprendere il reale impatto di Call of Duty sugli utenti, piuttosto che sulle casse di Sony.

In particolare, la FTC ha spiegato che l’autonomia di Activision spinge l’azienda a distribuire il gioco su quante più piattaforme possibili, mentre un’acquisizione da parte di Microsoft fornirebbe una spinta maggiore di Xbox, anche se Call of Duty continuasse a essere distribuito su altre piattaforme.

La giudice ha quindi ribattuto dicendo che non sarebbe una novità per Activision, poiché già adesso prende soldi da determinate piattaforme per sviluppare contenuti in esclusiva e ritardare il rilascio su altre. Un riferimento chiaro alla politica di Sony che ha stretto accordi con Activision per trasmettere il messaggio in cui “PlayStation è la casa di Call of Duty”.

La FTC, però, ha continuato sottolineando che si tratta di operazioni legittime nell’ambito della concorrenza, mentre quest’ultima verrebbe limitata nel caso di un’acquisizione. A quel punto alla FTC è stato fatto notare che Sony ha appena acquisito Bungie, la quale lavora su diverse piattaforme, ma da anni dà priorità proprio a quella di Sony.

In questo modo, le argomentazioni dell’antitrust sono apparse poco convincenti, così la giudice ha richiesto un’informazione precisa: quanti giocatori potrebbero passare a Xbox solo per Call of Duty. La FTC ha risposto con uno spostamento del 20% del mercato, che però non ha convinto.

La giudice ha quindi chiesto una documentazione più approfondita da poter consultare, in modo da valutare quanto ci sia di fondato nelle ragioni presentate dalla FTC. Insomma, pare che la linea portata avanti dalla FTC abbia assunto dei toni piuttosto contraddittori che hanno fatto storcere il naso in tribunale.