Nintendo Switch non è abbastanza potente per Call of Duty: lo dice l’Antitrust britannica

Solo poche ore fa vi segnalavamo la decisione finale della CMA (Competition and Markets Authority) in merito alla maxi-operazione che porterebbe Microsoft ad acquisire Activision Blizzard per circa 69 miliardi di dollari: l’Antitrust britannica ha deciso di bloccare l’accordo. Tra le varie ragioni elencate dalla CMA si parla soprattutto di cloud gaming e degli effetti negativi che quest’acquisizione avrebbe nei confronti del mercato inglese negli anni a venire.

Microsoft è intenzionata a presentare ricorso contro la suddetta decisione. Nel frattempo, dal dettagliato report condiviso dall’autorità britannica emerge un’interessante dichiarazione: a differenza di quanto affermato da Microsoft negli scorsi mesi, le console Nintendo non sarebbero ‘tecnologicamente’ pronte per degli eventuali porting della serie Call of Duty.

Call of Duty su Switch? La CMA ha seri dubbi

Su Twitter, la Competition and Markets Authority ha annunciato il suo ‘altolà’, con tanto di GIF in cui viene spiegato in maniera sintetica che l’accordo è stato bloccato “per proteggere la competizione nel cloud gaming”. Il link incluso nel tweet della CMA rimanda all’articolo pubblicato sul sito del governo britannico, ma c’è anche un più dettagliato report – di ben 418 pagine – dove vengono approfondite le motivazioni che hanno portato a questa storica decisione.

Sfogliando il documento fino a pagina 13 si possono leggere alcuni punti evidenziati dalla CMA in merito all’importanza del catalogo di Activision Blizzard per quanto concerne il mercato videoludico del Regno Unito; si parla di importanti IP quali World of Warcraft, Overwatch, Candy Crush e, naturalmente, Call of Duty. Ecco dunque che al punto 49 dell’elenco in questione si legge che le console Nintendo, oltre a non offrire nessun gioco della serie CoD al momento, non sarebbero tecnicamente in grado di eseguire una versione di CoD simile a quelle di Xbox e PlayStation in termini di qualità del gameplay e dei contenuti”.

La CMA sottolinea inoltre che, a differenza di quanto fatto da Microsoft e Sony con le loro console, l’offerta di Nintendo tende a focalizzarsi su titoli dedicati alle famiglie e ai bambini.

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Ricordiamo che, lo scorso febbraio, Microsoft e Nintendo avevano effettivamente siglato un accordo decennale per portare i giochi della serie Call of Duty sulle console della casa di Kyoto. In tal modo, l’iconico sparatutto Activision sarebbe sbarcato su Switch e sulle future piattaforme Nintendo al day one, proprio come su PC. La stessa proposta era stata fatta in via indiretta a Sony, ma quest’ultima ha voluto rifiutare l’accordo portando avanti la battaglia legale.

La preoccupazione esternata dalla CMA diventa valida nel momento in cui si considera che gli stessi giochi che altrove (PlayStation e Xbox) ‘girano’ a 60 fotogrammi al secondo non possono essere riprodotti alla stessa qualità su Switch. Tuttavia occorre anche sottolineare che, in seguito all’acquisizione di Activision Blizzard e delle relative IP, Microsoft avrebbe potuto portare i giochi di CoD su Switch in formato cloud, adottando la stessa strategia scelta da altri publisher per la pubblicazione di alcuni tripla-A su Switch – come Control, Hitman e Kingdom Hearts.

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Un’altra curiosa informazione, slegata dall’argomento Call of Duty, riguarda invece il mobile gaming. Come viene riportato su Resetera, nel documento della CMA si legge della “forza significativa” di cui dispone Activision Blizzard nel settore dei videogiochi per smartphone e tablet. L’Antitrust britannica sottolinea che, in passato, Microsoft ha già provato ad acquisire un altro publisher mobile: il nome dell’azienda, così come il periodo in cui la casa di Redmond avrebbe tentato quest’acquisizione sono stati nascosti dalla CMA stessa.