NASA OSIRIS-REx: prelevati complessivamente 121,6 grammi dall’asteroide Bennu

Nel 2020 la sonda spaziale NASA OSIRIS-REx raccolse dei campioni di regolite dall’asteroide Bennu per riportarli sulla Terra (non senza difficoltà). Nella seconda metà di settembre dello scorso anno i campioni sono stati consegnati correttamente sul nostro Pianeta all’interno di una capsula ma anche in quel caso, ci furono momenti di tensione quando i paracadute non si aprirono come programmato. Fortunatamente la missione si concluse correttamente e i campioni vennero consegnati agli esperti per l’estrazione dalla testa di campionamento per le successive analisi e conservazione.

nasa osiris-rex sample

Le difficoltà non erano finite. La testa di campionamento TAGSAM (Touch-and-Go-Sample-Acquisition-Mechanism) aveva alcuni elementi di fissaggio bloccati che non permettevano ai tecnici di accedere alla parte più interna del campione di regolite dell’asteroide Bennu. Nonostante tutto, grazie alla presenza di abbondante materiale esterno alla parte inaccessibile di TAGSAM, era già stato raggiunto l’obiettivo che era di riportare almeno 60 grammi di campione.

NASA OSIRIS-REx: prelevati complessivamente 121,6 grammi dall’asteroide Bennu

Come scritto sopra, nella parte più esterna di TAGSAM erano presenti ben 70,3 grammi di materiale che sono stati analizzati per avere i primi dati disponibili e sono poi stati suddivisi e conservati correttamente a temperature criogeniche. Ora sappiamo che nella parte che inizialmente era inaccessibile della testa campionatrice erano presenti 51,3 grammi.

nasa osiris-rex sample img

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Complessivamente il campione di regolite portato dall’asteroide Bennu sulla Terra grazie alla missione OSIRIS-REx ammonta a 121,6 grammi. Si tratta quindi del più grande campione derivante da asteroidi mai raccolto nello Spazio e oltre il doppio del requisito della missione. Certo, inizialmente si era parlato di circa 250 grammi ma quella era una misurazione indiretta (e stimata) data dalla differente risposta della ruota di reazione collegata al braccio di campionamento e soggetta così a una certa imprecisione.

nasa osiris-rex

Un ingrandimento del campione mostrato nella foto sopra

Ora inizierà la fase di analisi che avverrà a livello internazionale con diversi laboratori coinvolti e oltre 200 scienziati. I dati raccolti saranno utili per comprendere al meglio gli asteroidi ma anche la formazione del Sistema Solare e la possibile origine della vita.

Potranno anche essere fatti alcuni confronti con i campioni delle missioni giapponesi Hayabusa e Hayabusa2, anche se la quantità di campione prelevata in quelle missioni è decisamente inferiore. Bisogna poi ricordare che la NASA conserverà almeno il 70% del campione al Johnson Space Center per permettere analisi con strumenti sempre più precisi. Infine la sonda spaziale è ancora attiva e la missione ora si chiama OSIRIS-APEX e avrà il compito di analizzare da vicino (senza prelevare campioni) l’asteroide Apophis che si avvicinerà al nostro Pianeta nei prossimi anni.