NASA Juno: le prime immagini del polo Nord di Ganimede, luna di Giove

NASA Juno, la sonda spaziale lanciata ad Agosto 2011 in direzione di Giove, è riuscita a catturare per la prima volta immagini uniche del polo Nord di Ganimede, una delle lune del gigante gassoso. Come scritto, si tratta della prima volta che vediamo con questo dettaglio uno dei poli della luna gioviana.

nasa juno

Le immagini in realtà risalgono alla fine di Dicembre dello scorso anno quando NASA Juno ha sorvolato il polo Nord di Ganimede. Nonostante sia “una luna”, si tratta del nono oggetto più grande del Sistema Solare, risultando più grande di un pianeta come Mercurio.

Le immagini del polo Nord di Ganimede catturate da NASA Juno

NASA Juno ha potuto mostrarci in maniera chiara per la prima volta quella zona di Ganimede che è costituito principalmente da ghiaccio. Avere dati di questo tipo permetterà di comprendere la formazione e l’evoluzione di una delle 79 lune gioviane.

L’interesse intorno a Ganimede è grande! Infatti si tratta dell’unica luna nel nostro sistema che ha un proprio campo magnetico! Grazie alle immagini catturate dalla sonda sappiamo che gli eventi ai poli della luna sono piuttosto complessi. Infatti il ghiaccio di quelle zone subisce l’influenza del plasma generato dall’interazione con Giove.

nasa giove juno

Interessante è anche notare che il ghiaccio, in quelle condizioni, non ha struttura cristallina, che invece si trova all’equatore della luna gioviana. Le immagini di Ganimede sono state catturate a circa 100 mila chilometri di distanza con una risoluzione di 23 km per pixel.

Le informazioni raccolte da NASA Juno serviranno in futuro per dare una base alla missione ESA JUpiter ICy moons Explorer che esplorerà le lune ghiacciate come Ganimede, Callisto ed Europa. Si tratta di mondi particolarmente interessanti per capire l’evoluzione del Sistema Solare e indagare la possibilità di vita extraterrestre sia nel nostro sistema sia in altri sistemi simili.

Secondo quanto raccontato dall’agenzia spaziale, per catturare le nuove immagini sono state realizzate dallo strumento JIRAM (acronimo di Jovian Infrared Auroral Mapper) composto da una fotocamera e uno spettrometro che catturano immagini nello spettro dell’infrarosso tra 2 e 5 micrometri. C’è anche un pezzo d’Italia in questo successo: lo strumento infatti è stato realizzato da INAF e Selex-Galileo, entrambe realtà del nostro Paese.