Mozilla Scout: ecco il nuovo browser a controllo vocale

I comandi vocali esistono da parecchio tempo su smartphone, con Android che li aveva già prima dell’arrivo di Siri. Ma è stato con l’assistente virtuale di Apple che c’è stato un exploit, culminato ai giorni nostri con l’arrivo degli speaker domestici smart, come i dispositivi delle famiglie Alexa e Home di Amazon e Google. L’assistenza virtuale potrebbe però arrivare su browser, con Mozilla che è al lavoro su un “software per la navigazione e la consumazione di contenuti con la voce”.

A rivelarlo è la stessa compagnia in una nota interna, e ad oggi sono ben pochi i dettagli trapelati sul nuovo software. Quello che risulta evidente è che ci troviamo agli stadi embrionali del progetto, che viene definito un “browser vocale”. Nella nota si parla principalmente dell’argomento da trattare in un incontro: “Nell’incontro discuteremo dell’architettura e delle componenti chiave necessarie per una piattaforma vocale, le capacità di queste componenti e le sfide relative alle limitazioni e ai confini delle piattaforme esistenti”, si legge nelle poche parole divulgate dalla compagnia.

Mozilla ha già confermato la novità alla stampa estera, confermando che ha compiuto degli esperimenti nel settore e che “parlerà pubblicamente degli sforzi effettuati quando il lavoro avrà raggiunto una fase di sviluppo più avanzata”. In termini di accessibilità un browser che può essere controllato in maniera intuitiva con la voce potrebbe essere rivoluzionario, anche – e non solo – per chi ne fa un uso professionale e massiccio. Molte delle attività eseguite dagli utenti su PC vengono veicolate proprio sul browser, e Mozilla vuole esplorare la possibilità di controllare tutto via voce.

Per gli utenti il vantaggio della scesa in campo di Mozilla nell’ambito dell’assistenza vocale è evidente: soprattutto negli ultimi anni la compagnia si è contraddistinta per un’evidente attenzione per la privacy degli utenti e per i loro dati personali. Certo è che avere un microfono sempre in ascolto può rappresentare un problema, ma siamo certi che Mozilla si inventerà una soluzione per mettere a tacere anche i più scettici, come al solito nel nome della massima privacy.