Free flow o free floating – flusso libero – è questa la parola più in voga nei servizi di sharing sulla cresta dell’onda. Il concetto è quello, in atto da tempo per le auto, ma ora esteso sempre più ad altri servizi di condivisione di mezzi, di non avere punti fissi di ritiro e riconsegna, ma di trovare i mezzi sparsi in giro per la città, terminando il noleggio (circa) dove si vuole.
Parlando della città di Milano Mobike e Ofo stanno – con qualche problema a dire il vero – sperimentando questo tipo di approccio sul bike sharing, facendo una concorrenza abbastanza feroce al servizio prima più in voga, quello fornito da ATM (gestore delle metropolitane e dei mezzi pubblici milanesi).
Dal 14 ottobre si aggiunge a Milano un nuovo servizio di mobilità condivisa in salsa free flow, MiMoto. Dopo l’ormai chiuso esperimento di Enjoy con i grossi scooter torna un servizio di sharing di mezzi a motore a due ruote, con però una fondamentale differenza: qui siamo di fronte a piccoli e leggeri scooter elettrici.
I cardini su cui il progetto dei tre giovani imprenditori italiani si basa sono semplici: mobilità sostenibile, a prezzi accessibili anche per giovani e studenti, flusso libero e mezzi leggeri e facili da guidare adatti anche al pubblico femminile. Non ci sono stazioni di ricarica dove riconsegnare il mezzo, che deve essere parcheggiato laddove il codice della strada lo permette: i mezzi hanno batteria estraibile e un servizio di distribuzione delle batterie cariche provvederà a non lasciare i mezzi a secco. In linea con la filosofia sostenibile del progetto, anche il furgone che opera la distribuzione delle batterie è un mezzo a propulsione elettrica.
Per ora l’area coperta dal servizio MiMoto è quella all’interno della cerchia della 90/91, ma l’azienda sta lavorando per espanderla, portandola ad esempio fino all’università Bicocca. All’interno della cerchia è possibile circolare e parcheggiare il mezzo: con esso si può uscire dall’area, ma per finire il noleggio è necessario rientrare all’interno di essa. Per accedere al servizio è necessario essere in possesso di patentino o patente e bisogna essere maggiorenni. La registrazione avviene tramite app ed è gratuita, con un costo di attivazione di 9,90€ (che comprende un’ora di servizio) per limitare l’attivazione a chi effettivamente è intenzionato a usare poi il servizio.
Lo scooter elettrico è equiparato per potenza a un cinquantino ed è omologato per portare anche un passeggero. Nel bauletto posteriore sono ospitati due caschi, con cuffiette igieniche monouso. Il servizio costa di listino 23 centesimi al minuto, con prezzi forfait di 6,90€ l’ora (tariffa che scatta automaticamente al superamento della cifra, che avviene dopo mezz’ora) e di 29,90€ al giorno. MiMoto sta lavorando per attivare convenzioni con le aziende presenti sul territorio e proporrà prezzi scontati per gli studenti.
Sono diversi i partner del progetto, tutti italiani: la vicentina Askoll costruisce gli e-scooter, PLT Puregreen fornisce l’energia 100% da fonti rinnovabili, mentre la torinese Nobis è il partner assicurativo. Inizialmente la flotta sarà composta da 100 mezzi, ma se la domanda sarà quella sperata entro 12 mesi si dovrebbe arrivare a 500.