Nell’ambito dell’acquisizione di Activision Blizzard, il presidente di Microsoft Brad Smith ha dichiarato che non può esserci un accordo tra le due società che escluda il franchise di Call of Duty. La dichiarazione arriva in seguito alla proposta della CMA (Competition and Markets Authority) del Regno Unito di stralciare il brand di Call of Duty dall’intesa, consegnandolo ad altri.
Gli attuali termini dell’accordo tra la casa di Redmond e Activision Blizzard non hanno convinto la commissione antitrust britannica che ha suggerito alcune modifiche. Variazioni che, però, Microsoft ha respinto al mittente, accusando – neanche troppo velatamente – l’antitrust di voler favorire Sony e preservarne la posizione dominante.
“Semplicemente non vediamo un percorso praticabile che veda gli studi di Activision o Call of Duty venduti a qualcun altro. Quindi se sei la CMA nel Regno Unito, credo che probabilmente vorrai prendere una decisione” ha dichiarato Smith in una conferenza stampa al Parlamento europeo.
Questo perché tra le varie proposte avanzate dalla CMA vi era anche quella di scindere gli studi concedendo a Microsoft l’acquisizione solo di Blizzard e della divisione mobile King.
“Vuoi distruggere un accordo e cementare la posizione di Sony con il suo 80% di share in Europa, o il 70% a livello globale, in un mercato in cui è stata un’azienda super dominante per 20 anni? O vuoi lasciare che il futuro vada avanti con guardrail comportamentali e rimedi, e concedere questo titolo a 150 milioni di persone in più? Credo che questa sia la scelta fondamentale che i maggiori regolatori devono affrontare” ha dichiarato Smith.
In effetti, Smith ha portato all’attenzione numeri interessanti che posizionano Sony come azienda dominante. A livello globale PlayStation deterrebbe il 70% del mercato contro il 30% di Xbox. Se si guarda al Giappone, paese natale della console Sony, la casa nipponica ha addirittura il 96% del mercato contro il 4% di Microsoft.
Il dirigente ha spiegato che, al di là delle fluttuazioni fisiologiche del mercato, questi numeri sono stabili da due decenni. L’analisi evidenzia che perfino nel 2022, anno in cui Sony ha riscontrato problemi nella catena di approvvigionamento, è riuscita a recuperare la sua “naturale” quota di mercato in un solo trimestre, non appena le scorte di PS5 hanno iniziato ad aumentare.