Metano nell’atmosfera di un esopianeta individuato dal telescopio spaziale James Webb

Recentemente abbiamo scritto di come il telescopio spaziale James Webb sia utilizzato sia per osservare grandi spazi nell’Universo (come il centro della Via Lattea) ma anche raccogliere dati su esopianeti e dischi protoplanetari. Queste nuove informazioni possono aiutare gli scienziati a capire sia come si è formato il Sistema Solare (e quindi la Terra e a sua volta la vita) ma anche quanto sia diffuso questo genere di sistema planetario o quali varietà ci siano.

metano wasp

Recentemente è stato pubblicato uno studio dal titolo “Methane throughout the atmosphere of the warm exoplanet WASP-80b” che sottolinea l’importanza del JWST per la conoscenza di pianeti al di fuori del Sistema Solare. In particolare in questo caso è stato possibile individuare metano (e vapore acqueo) nell’atmosfera dell’esopianeta WASP-80 b. Questa possibilità è stata data grazie al transito del pianeta davanti alla stella del sistema mettendo in luce la composizione della sua atmosfera grazie alla rilevazione degli spettri caratteristici.

Se il vapore acqueo non è così infrequente nell’atmosfera di un esopianeta (secondo le attuali rilevazioni) il metano invece è decisamente meno diffuso. Lo abbiamo rilevato per esempio su Giove, Saturno, Urano e Nettuno mentre per gli esopianeti la questione è decisamente più complessa.

Il telescopio spaziale James Webb e WASP-80 b

WASP-80 b non è certo un “gemello della Terra” venendo considerato un gioviano caldo, ma questo non ne riduce l’interesse per i ricercatori. La sua temperatura è pari a 550°C e ha massa e dimensioni simili a Giove. Ci sono pianeti gioviani molto caldi che possono raggiungere temperature ancora più alte come HD 209458 b che tocca i 1180°C oppure gioviani freddi (come quello nel nostro Sistema Solare) che arrivano a -148°C.

metano wasp

Nel caso di WASP-80 b sappiamo che questo esopianeta orbita intorno a una nana rossa in tre giorni e ha una distanza dalla Terra di 163 anni luce nella costellazione dell’Aquila. Per catturare le informazioni sono stati utilizzati i momenti nei quali il pianeta transita davanti la sua stella o quando viene eclissato e la sua luce è stata catturata da NIRCam e in particolare la modalità di spettroscopia con grisma con il filtro F322W2.

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I ricercatori hanno verificato che effettivamente il metano fosse presente nell’atmosfera di WASP-80 b e ora potranno continuarne lo studio. Per esempio potranno capire il rapporto tra atomi di carbonio e ossigeno ma anche confrontare l’atmosfera di esopianeti distanti con i pianeti del Sistema Solare per capirne similitudini e differenze. In futuro saranno effettuate nuove rilevazioni con MIRI e NIRCam per verificare che siano presenti altre molecole con atomi di carbonio come CO e CO₂.