League of Legends: problemi per gli utenti di Windows 11 con TPM 2.0 disattivato

Riot Games ha annunciato che avrebbe implementato il software anti-cheat Vanguard in League of Legends (LoL) a fine febbraio o inizio marzo 2024. Alla fine lo ha fatto solo lo scorso 1 maggio con la Patch 14.9 di LoL. Tuttavia, questo cambiamento ha portato ad alcuni problemi tecnici per un ristretto numero di giocatori che hanno installato Windows 11 pur in assenza di un modulo TPM nella propria configurazione hardware.

Se il TPM 2.0 è disattivato su Windows 11, infatti, in certi casi League of Legends non viene avviato correttamente e i giocatori ricevono l’errore VAN9001. TPM è l’acronimo di Trusted Platform Module, e consiste in un modulo hardware, solitamente situato sulla scheda madre o integrato nella CPU, la cui funzione è quella di verificare la sicurezza dell’intero sistema e lo scambio di chiavi crittografiche sicure, impedendo l’esecuzione di software non riconosciuti.

League of Legends

Microsoft inizialmente imponeva il requisito TPM 2.0 per l’aggiornamento a Windows 11. Tuttavia, si è trattato di un blocco facilmente aggirabile: mentre fioccavano sulla rete tante guide per poterlo fare, un certo numero di utenti si è dotato di sistema operativo di nuova generazione pur in assenza di hardware compatibile con TPM. È per questo che i problemi con League of Legends sembrano riguardare pochi utenti: ovvero, solo coloro che hanno usato questi sistemi di aggiramento.

Riot ha anche rilasciato una dichiarazione su Reddit, affermando che circa lo 0,7% dei giocatori di LoL ha aggirato il requisito TPM di Windows 11 e solo lo 0,03% ha avuto problemi con Vanguard. Nonostante i numeri esigui, tuttavia, può rappresentare ugualmente un problema rilevante, considerando quanto sia ancora oggi popolare League of Legends. A meno di un allentamento delle restrizioni imposte da Vanguard, i giocatori che non dispongono di un modulo TPM 2.0 hanno due opzioni per continuare a giocare a LoL: tornare a Windows 10 o dotarsi di hardware compatibile con TPM. E nessuna delle due opzioni è comoda o a portata di mano.

Infine, League of Legends non è il primo gioco Riot a passare a Vanguard: in passato il requisito del TPM 2.0 era stato introdotto anche in Valorant. In quell’occasione avevamo visto come la software house americana voglia usare questo sistema innanzitutto per bloccare i cheater usando TPM per identificare i software automatici che servono a ottenere vantaggi durante il gameplay (mira assistita, sparo automatico, invisibilità, ecc.). Per altri dettagli su Vanguard vi rimandiamo a questo indirizzo.