Le vendite di Tesla sono crollate quasi del 90% in alcuni paesi europei a ottobre. Il motivo

Il mese di ottobre ha segnato un vero e proprio spartiacque per Tesla nei principali mercati europei: i dati sulle registrazioni parlano di un calo dell’89% in Svezia e dell’86% in Danimarca rispetto al mese precedente. In Norvegia, uno dei paesi storicamente più favorevoli all’elettrico, la discesa ha raggiunto il 50%. Anche in Italia, secondo i dati del Ministero dei Trasporti, la flessione su base annua è del 47%, sesta contrazione consecutiva. ​

Le cause di questa crisi sono molteplici, ma convergono soprattutto su due fronti. Da una parte, la gamma Tesla appare sempre più datata e limitata rispetto all’offerta di nuovi modelli elettrici della concorrenza. Dall’altra, la rapida ascesa dei marchi cinesi come BYD, Xpeng e Zeekr sta ridefinendo gli equilibri del settore, proponendo alternative tecnologicamente avanzate e spesso più accessibili. ​

Tesla: il confronto con la concorrenza. L’eccezione è la Francia

Nel frattempo, il mercato europeo dell’auto elettrica non mostra segni di rallentamento generale. Mentre Tesla cade, le vendite complessive di EV in ottobre sono salite del 119% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando la dinamicità del settore ma anche la perdita di leadership da parte di Tesla. ​

In Svezia, Tesla ha totalizzato appena 133 immatricolazioni nel mese—meno persino della tedesca Porsche, che ha registrato 172 nuove vetture. Il calo delle vendite Tesla in Svezia su base annua è addirittura del 67%, e in Danimarca i marchi cinesi hanno superato Tesla nelle preferenze degli automobilisti.

Tra le poche luci nel quadro europeo di ottobre, spicca la performance francese: qui Tesla ha fatto segnare una crescita di circa il 2,4%, comunque inferiore all’incremento generale del mercato EV locale che si è attestato al 2,9%. Questa timida ripresa segue una fase di costante erosione nel resto del continente e rappresenta un caso isolato più che una tendenza. ​

Effetto Musk: cosa sta succedendo?

A pesare ulteriormente sulla reputazione di Tesla in Europa è il crescente malcontento verso il CEO Elon Musk, che negli ultimi mesi ha sostenuto apertamente movimenti e partiti politici della destra radicale sia negli USA che nel Vecchio Continente. Queste posizioni, uniscono una strategia commerciale percepita come distante dalle esigenze locali, stanno alienando una parte significativa dei potenziali clienti, mentre le associazioni dei consumatori sottolineano come oggi “gli automobilisti hanno più scelta che mai” anche grazie agli ambiziosi marchi cinesi.

In questa complicata situazione Tesla sta cercando di rilanciare la sua offerta con restyling e aggiornamenti, come dimostrato dal lancio della Model Y in alcune regioni europee. E rimane al centro della cronaca anche il maxi piano di compense proposto per Elon Musk: il presidente del CDA Robin Denholm ha messo in guardia i soci sul rischio di perdere il “motore dell’innovazione”, minacciando l’addio di Musk se il pacchetto non verrà approvato.