Le prime immagini del telescopio spaziale Hubble dopo il problema tecnico

Come sappiamo, nel corso della giornata del 13 Giugno un guasto al telescopio spaziale Hubble ha bloccato la campagna osservativa di quei giorni. I test e il ripristino hanno impiegato poco più di un mese per riportare l’HST a funzionare correttamente grazie al lavoro del team della NASA.

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Solamente nel pomeriggio (ora statunitense) del 17 Luglio è stato possibile tornare alle osservazioni scientifiche grazie all’utilizzo di un sistema di backup. L’agenzia spaziale ha mostrato in questi giorni quelle che sono state le prime immagini catturate dal telescopio spaziale appena è stato possibile ricominciare a operare correttamente, con le fotografie di alcune galassie (ARP-MADORE2115-273 e ARP-MADORE0002-503).

Le prime immagini del telescopio spaziale Hubble dopo il guasto

I primi obiettivi osservati dopo il ripristino del telescopio spaziale Hubble sono stati due galassie in collisione (ARP-MADORE2115-273) ma anche una galassia a spirale (ARP-MADORE0002-503) con bracci in numero dispari, quando solitamente sono in numero pari. Sono stati anche osservati alcuni ammassi globulari e aurore su Giove.

nasa hubble

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Le immagini “grezze” che il sensore dell’HST acquisisce sono in bianco e nero. Sono dei filtri che vengono interposti durante l’acquisizione che permettono di avere poi (su più esposizioni) le immagini a colori che tutti conosciamo. Per esempio la Wide Field Camera 3 (WFC 3) ha quattro filtri per gli infrarossi mentre la Advanced Camera for Surveys (ACS) ne ha tre per la luce visibile (blu, rosso, e verde).

nasa telescope

I complimenti sul successo del ripristino dell’operatività sono arrivati dalle più alte cariche dell’agenzia spaziale. Bill Nelson (amministratore della NASA) che ha dichiarato “sono entusiasta di vedere che Hubble ha di nuovo gli occhi sull’Universo, catturando ancora una volta il tipo di immagini che ci hanno incuriosito e ispirato per decenni. Questo è un momento per celebrare il successo di una squadra veramente dedita alla missione”.

Il ripristino del telescopio spaziale

Essendo l’HST realizzato negli anni ’80 (a partire dalla struttura di un satellite spia) è stato necessario anche richiamare personale in pensione ma che aveva lavorato alla sua costruzione. Sono stati contattati ex-studenti e ingegneri con conoscenze specifiche sull’unità SI C&DH. Inoltre si è andati a cercare tra documenti vecchi fino a quarantanni.

Inizialmente gli “indiziati” erano i moduli di memoria ma passando a quelli di backup il problema non si è stato risolto. Si è quindi pensato ad accendere il computer di backup, già stato sostituito in passato e mai acceso nello Spazio, per testare altre componenti. Anche questo passaggio non ha risolto il problema, ma ha aiutato a escludere alcune componenti.

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Si è poi passati alla Command Unit/Science Data Formatter e alla Power Control Unit (PCU). Vista la difficoltà operativa e i rischi relativi all’accensione di sistemi di backup, tutti i passaggi sono stati eseguiti con la “giusta calma”. Ci sono volute 15 ore per spegnere il computer principale, accendere in modalità provvisoria il computer di backup, attivare altri sottosistemi e modificare le interfacce. Un errore avrebbe potuto condannare il telescopio spaziale Hubble.

Dopo questi passaggi si è quindi rivista tutta la procedura per l’accensione e il passaggio definitivo all’hardware di backup con un team di 50 persone. Un altro team è andato a rivedere lo storico degli interventi effettuati sull’HST individuando nella PCU la possibile causa del guasto. Il 15 Luglio si è deciso di passare all’unità SI C&DH di backup (che al suo interno ha una nuova PCU). Alle 5:30 della mattina del 16 Luglio (ora italiana) è stata conclusa l’operazione di ripristino con successo. Dopo alcune calibrazioni sono riprese le osservazioni il 17 Luglio.