Le minacce di Trump funzionano: un altro produttore di chip pronto a incrementare la produzione made in USA

Il clima di terrore seminato da Donald Trump nell’industria dei chip, e non solo, sta portando alcuni interessanti frutti. Agitare lo spauracchio dei dazi commerciali, mossa che ha già funzionato con TSMC, ha spinto GlobalWafers ad annunciare un significativo incremento del proprio investimento negli USA, portandolo a 7,5 miliardi di dollari.

La decisione è stata resa pubblica in occasione della cerimonia di inaugurazione ufficiale della nuova sede americana, GlobalWafers America (GWA), situata a Sherman, in Texas. GlobalWafers, per chi non la conoscesse, è la “casa madre” della nostra MEMC Electronic Materials SpA, che opera a Novara e Merano.

Durante l’evento, la presidente di GlobalWafers, Doris Hsu, ha comunicato l’intenzione dell’azienda di raddoppiare il proprio impegno negli Stati Uniti rispetto ai 3,5 miliardi inizialmente stanziati nel 2022. Il progetto prevede l’aggiunta delle fasi 3 e 4 alla struttura di Sherman, con la possibilità di ulteriori espansioni in futuro.

L’impianto texano è parte integrante del programma “CHIPS for America”, recentemente rafforzato nell’ambito dell’iniziativa “U.S. Investment Accelerator” promossa dall’amministrazione Trump. Il governo federale ha destinato 406 milioni di dollari al progetto, con l’obiettivo di ricostruire un nodo critico della filiera nazionale dei semiconduttori.

Attualmente, il sito ha già generato 1.200 posti di lavoro nella fase di costruzione e 180 occupazioni permanenti. Entro il 2028, GWA prevede di impiegare fino a 650 professionisti tra ingegneri, tecnici e operatori. La struttura, estesa su un campus di 142 acri, è progettata per ospitare fino a sei fasi di produzione.