Le aziende accelerano sull’adozione dell’IA, che inizia a generare valore. L’analisi di McKinsey

Il tasso di adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende è in rapida crescita. Lo afferma McKinsey nel suo studio “The state of AI in early 2024: Gen AI adoption spikes and starts to generate value”, condotto intervistando un campione di 1.363 persone rappresentanti i differenti industrie a livello globlale. 

Se negli ultimi sei anni l’adozione di questa tecnologia era del 50% circa, nel 2024 il valore è cresciuto velocemente, arrivando al 72%. Insomma, quasi due aziende su tre la stanno utilizzando. Nella metà dei casi, viene sfruttata per almeno due funzioni aziendali. 

Intelligenza artificiale: a oggi secondo McKinsey la usano due aziende su tre 

Secondo lo studio, la maggior parte delle imprese a livello globale nel 2024 sta già utilizzando l’intelligenza artificiale. In media, viene utilizzata per due o più funzioni aziendali, prevalentemente marketing, vendite, sviluppo di prodotti o servizi e nell’IT. A crescere maggiormente, però, è l’utilizzo, che nel 2024 è più che raddoppiato rispetto al precedente anno. Questo perché è proprio il marketing una delle aree dove la GenAI esprime al meglio il proprio potenziale.

adozione IA

L’aspetto più rilevante evidenziato dal report, però, è che non si tratta più di sperimentazione: questa tecnologia sta infatti iniziando a generare valore. Fatto che sta spingendo le imprese ad aumentare gli investimenti. L’analisi mostra come molti intervistati affermino di investre oltre il 5% del budget per il digitale in IA, sia tradizionale sia generativa. La maggior parte, però, tende a puntare soprattutto sulla GenAI, destinandogli investimenti superiori del 20% rispetto a quella tradizionale.

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E siamo solo all’inizio, perché il 67% delle persone afferma che le imprese per cui lavorano aumenteranno ulteriormente il budget per i progetti di IA nei prossimi tre anni. 

I timori sull’IA

Nonostante il grande ottimismo nei confronti dell’intelligenza artificiale, non mancano alcune preoccupazioni, soprattutto relative alla correttezza dei risultati e alle questioni legate alla proprietà intellettuale. Una metà del campione, inoltre, nutre anche preoccupazioni relative alla sicurezza informatica. La maggior parte degli intervistati afferma comunque che la propria azienda sta investendo e lavorando per mitigare questi rischi, a partire dall’accuratezza dei risultati. Dall’altro canto, gli intervistati ritengono che le loro organizzazioni non considerino gli aspetti riguardanti la sostituzione dei lavoratori come rischi particolarmente rilevanti e che non stiano aumentando gli sforzi per mitigarli.

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Un problema che emerge è relativo all’approccio: solo il 18% afferma che le proprie organizzazioni dispongono di un consiglio o di una board a livello aziendale con l’autorità di prendere decisioni che coinvolgono la governance dell’IA, e solo un terzo afferma che la consapevolezza dei rischi dell’intelligenza artificiale e i controlli per la mitigazione dei rischi siano tra le competenze richieste ai professionisti tech.

Modelli pubblici o privati?

Allo stato attuale, circa la metà delle imprese si appoggia a modelli di IA pubblici, anche se sempre più imprese stanno valutando la possibilità di personalizzare i modelli, se non di crearne di nuovi, internamente. Sono soprattutto settori come l’energia, i materiali, i media e le telecomunicazioni i più propensi a investire in sistema di IA personalizzati, siano essi modelli sviluppati internamente o modelli pubblici personalizzati sulla base delle proprie esigenze. 

Parlando del valore generato, il principale vantaggio dell’adozione dell’IA a oggi è l’ottimizzazione dei processi e l’abbattimento del tempo necessario per svolgere specifiche attività. Gli impatti sugli utili sono ancora limitati e solamente una minoranza di intervistati attribuisce più del 10% dell’EBIT delle loro organizzazioni all’uso dell’IA. Va sottolineato che una parte di questi ultimi, il 42%, afferma che l’impatto sugli utili non è dovuto alle applicazioni di IA generativa, ma a quella tradizionale.