L’amministrazione Trump potrebbe tagliare il budget della NASA fino al 50%

Insieme alle operazioni legate al DOGE (Dipartimento di Government Efficiency) l’amministrazione Trump sembra voler tagliare tutte le spese, considerate inutili, legate alla gestione federale che comprende anche diverse agenzie, come la NASA. Una proposta, che dovrà comunque superare l’approvazione del Congresso statunitense, potrebbe prevedere il taglio del budget della NASA fino al 50% portando a grandi cambiamenti nelle capacità dell’agenzia spaziale e facendo concludere anzitempo missioni ancora operative.

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La notizia è stata pubblicata da Eric Berger di ArsTechnica (solitamente ben informato) che ha indicato come a essere colpito sarebbe lo “Science Mission Directorate” dell’agenzia spaziale statunitense, anche se attualmente non ci sono decisioni definitive e che, in generale, i tagli potrebbero colpire in maniera minore alcune missioni piuttosto che altre. Si tratterebbe comunque di una seria minaccia per il progresso scientifico statunitense ma anche internazionale.

The Planetary Society (società che si occupa della divulgazione scientifica fondata negli anni ’80 da Carl Sagan, Louis Friedman e Bruce Murray) avrebbe indicato un taglio del 50% del budget come “un evento di livello estintivo” per la scienza spaziale e l’esplorazione, sottolineando la criticità di una scelta di questo tipo per il futuro della ricerca spaziale in diversi ambiti e riportando il budget alla metà degli anni ’80 ma con un numero maggiore di missioni da gestire.

Cosa comporterebbe il taglio del budget della NASA

Come scritto nell’articolo di Berger, l’attuale budget complessivo dell’agenzia spaziale è di circa 25 miliardi di dollari ma non tutto è effettivamente indirizzato alle missioni scientifiche. Per lo scorso anno fiscale il budget per le missioni scientifiche della NASA toccava i 7,4 miliardi di dollari con 2,7 miliardi di dollari per scienza planetaria, 2,2 miliardi di dollari per lo studio della Terra, 1,5 miliardi di dollari per l’astrofisica e 800 milioni di dollari per l’eliofisica.

budget nasa 2025

Tra le missioni che potrebbero terminare anzitempo a causa dei tagli, secondo alcuni scienziati, ci sarebbero anche quelle delle sonde spaziali Voyager, MSL (che comprende il rover Curiosity) ma anche le operazioni del telescopio spaziale Hubble.

Sarebbero invece risparmiate missioni più recenti o attualmente in fase di sviluppo avanzato come quella del drone Dragonfly che volerà su Titano oppure il telescopio NEO Surveyor pensato per rilevare asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra. Entrambe le missioni dovrebbero essere lanciate prima del 2030. Questo darebbe “campo libero” alla Cina che sta sviluppando una serie di missioni per l’esplorazione del Sistema Solare come sonde in grado di raggiungere asteroidi, i giganti gassosi e riportare dei campioni da Marte.

Con il taglio del budget della NASA ci sarebbero anche meno fondi per lo Spazio commerciale, che non prevede direttamente lo sviluppo di missioni scientifiche ma che solitamente subentra con appalti decisi dall’agenzia stessa. Questo potrebbe comportare, sul lungo periodo, una minore competitività del settore aerospaziale statunitense.

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In un’intervista di Fox News avvenuta nelle scorse ore, il presidente statunitense Donald Trump avrebbe confermato l’interesse a compiere missioni con equipaggio umano verso Marte così da piantare la bandiera per primi sul Pianeta Rosso. Il presidente ha però aggiunto che non si tratta della principale priorità per quanto rimarrebbe un grande risultato.

La probabilità di realizzare questo obiettivo nei prossimi quattro anni è comunque bassa, nonostante SpaceX ed Elon Musk siano focalizzati su questo traguardo. Anche se i progressi di Starship dovessero essere superiori alle attese, una prima finestra di lancio per le missioni verso Marte si aprirebbe alla fine del 2026 mentre la finestra seguente sarebbe a fine 2028, con un atterraggio previsto per il 2029 (quando Trump non sarà più presidente e avrà 83 anni). L’arrivo di Jared Isaacman come amministratore della NASA potrebbe cambiare ulteriormente gli scenari futuri, ma sarà necessario attendere la conferma della sua nomina.