La sonda spaziale Hope rivela nuovi dettagli sulla luna di Marte, Deimos

Solitamente quando si pensa alle missioni su Marte si pensa per esempio a Mars 2020 (Perseverance e Ingenuity) oppure alla Mars Science Laboratory Mission (Curiosity). Con la fine della missione di InSight e le scarse informazioni su Zhurong c’è però un’altra sonda spaziale che sta facendo interessanti scoperte. Si tratta di Hope, la prima sonda marziana degli Emirati Arabi Uniti.

In passato abbiamo scritto delle aurore marziane riprese in orbita oltre al rilascio pubblico dei dati scientifici raccolti dalla sonda spaziale. Ma non è tutto. L’orbiter ha anche fatto alcune scoperte circa la luna marziana Deimos confermando così che non si tratta di un asteroide catturato dal pianeta ma di un vero e proprio “pezzo di Marte”.

La sonda Hope ha catturato nuovi dati sulla luna di Marte Deimos

Nel corso delle ultime settimane sono state rilasciate una serie di informazioni circa Deimos e la sua natura. Una delle ipotesi era che questa luna (più piccola della Luna terrestre) fosse un asteroide catturato dalla gravità del pianeta e quindi fosse entrato in un’orbita più o meno stabile. I dati della sonda spaziale Hope invece hanno chiarito che sarebbe formato da componenti come quelle che si trovano su Marte.

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Questa possibilità sarebbe legata a un grande impatto avvenuto milioni di anni fa che avrebbe scagliato materiale planetario in orbita che poi si sarebbe aggregato formando il satellite naturale Deimos.

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Un primo “assaggio” della scoperta lo abbiamo avuto con la pubblicazione di un’immagine (catturata il 10 marzo 2023) che mostrava Deimos in un passaggio ravvicinato della sonda spaziale a circa 100 km grazie alla fotocamera EXI (Emirates Exploration Imager). Sempre la stessa fotocamera ha anche acquisito 27 immagini della luna durante il flyby di 25 minuti. Entro la fine di aprile sono stati rilasciati in totale 2,1 TB di dati così che gli scienziati di tutto il Mondo possano continuare a studiare il Pianeta Rosso e le sue lune.

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Grazie allo strumento EMUS (Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer), uno spettrometro di imaging ultravioletto, sono state realizzate le prime immagini spettrali di Deimos. Questo ha permesso di conoscere la sua composizione ma anche l’interazione con l’ambiente spaziale. Come riportato dagli scienziati, lo spettro risultante mostrano che la luce riflessa del Sole è simile a quella della stella stessa. La riflettanza non ha rilevato sostanze organiche o minerali a base di carbonio. Questo farebbe pensare che Deimos non sia un asteroide di tipo D (che hanno silicati, silicati anidri, carbonio e un nucleo di ghiaccio) ma un agglomerato di materiale marziano.

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Grazie a EMIRS (Emirates Mars Infrared Spectrometer), uno spettrometro a infrarossi termici a trasformata di Fourier, ha aggiunto i dati nell’infrarosso alle rilevazioni di EMUS. Secondo le rilevazioni indicano una superficie non omogenea formata da regolite a grana fine. Deimos e Fobos avrebbero caratteristiche simili suggerendo un’origine basaltica. Serviranno ulteriori dati per completare l’analisi delle lune marziane ma anche grazie alle informazioni della sonda spaziale Hope si sta facendo maggiore chiarezza sulla storia del pianeta.