La sonda NASA Juno e le nuove immagini della luna Io di Giove

La sonda spaziale NASA Juno orbita intorno a Giove ormai da diverso tempo e nel corso degli anni ha consentito nuove analisi e la cattura di immagini sensazionali del gigante gassoso così come di alcune delle lune gioviane (che nei prossimi anni saranno anche l’obiettivo della missione europea ESA Juice). Alla fine dello scorso anno era stato effettuato un passaggio ravvicinato alla luna Europa mentre in questi giorni l’obiettivo è stata la luna Io.

nasa juno

La possibilità di analizzare nel dettaglio questo satellite naturale (e gli altri di Giove) permetterà di conoscerne nuove caratteristiche e studiarne l’interazione con il gigante gassoso. Questo è stato anche il flyby più ravvicinato condotto finora per questa missione e questo ha consentito di scattare immagini molto risolute.

NASA Juno e le nuove immagini del satellite gioviano Io

Secondo quanto riportato dall’agenzia spaziale statunitense il flyby è avvenuto intorno al 16 maggio a una distanza di 35.500 chilometri dalla superficie della luna Io. Grazie alla possibilità di continuare a operare dopo l’inizio della sua missione estesa (siamo al terzo anno), l’obiettivo scientifico è passato dal conoscere l’interno del gigante gassoso a studiare il sistema di lune che lo circonda.

NASA Juno è riuscita a effettuare 50 flyby di Giove permettendo di raccogliere nel frattempo anche i dati delle lune Europa, Ganimede e Io (satelliti medicei insieme a Callisto). Se Europa e Ganimede sono interessanti in quanto, in particolare la prima, potrebbe nascondere un oceano sotto la superficie di ghiaccio dove potenzialmente potrebbe esserci vita, per Io la questione è completamente diversa.

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Io infatti è un satellite con molti vulcani attivi ed è in particolare il corpo celeste più attivo del Sistema Solare. Scott Bolton (del Southwest Research Institute) ha dichiarato “osservandolo nel tempo su più passaggi, possiamo vedere come variano i vulcani: quanto spesso eruttano, quanto sono luminosi e caldi, se sono collegati a un gruppo o da soli e se la forma del flusso di lava cambia”.

La sua attività è legata principalmente all’azione della forza di gravità di Giove e delle lune come Europa e Ganimede che lo continuano a deformare. Grazie agli strumenti a bordo della sonda, pur essendo pensati per Giove, ora verranno impiegati anche per i suoi satelliti, come Io. Per esempio come le eruzioni vulcaniche interagiscono con la magnetosfera del pianeta. In particolare a dicembre 2023 e febbraio 2024 si potrà arrivare a soli 1500 chilometri dalla superficie così da avere un’ulteriore incremento della risoluzione (mentre un altro flyby ci sarà il 31 luglio 2023).