La missione cinese Chang’e-6 è atterrata con successo sul lato nascosto della Luna

Se la missione privata con equipaggio dearMoon è ormai un sogno sfumato, la Cina, attraverso l’agenzia spaziale CNSA, ha invece raggiunto il suo obiettivo facendo atterrare correttamente sulla Luna la missione spaziale robotica Chang’e-6. Questa si prefigge di raccogliere campioni di regolite dal nostro satellite naturale. Nessuna missione in passato ha avuto questo scopo dedicato alla faccia nascosta della Luna.

cnsa chang'e-6

In passato le altre missioni sovietiche, statunitensi e di altre nazioni che si sono avvicendate sulla superficie della Luna si sono interessate invece alla faccia visibile dalla Terra. La motivazione riguarda la semplicità di comunicazione con i vari centri di controllo senza coinvolgere satelliti che fungano da ponte per ritrasmettere il segnale. La CNSA è riuscita a far atterrare correttamente quattro missioni sulla Luna: Chang’e-3 (lato visibile), Chang’e-4 (lato nascosto), Chang’e-5 (lato visibile) e ora Chang’e-6 (lato nascosto).

La missione Chang’e-6 è atterrata sul lato nascosto della Luna

La missione è stata lanciata all’inizio di maggio ed è entrata in orbita lunare alcuni giorni dopo. In precedenza era stato lanciato il satellite di comunicazione Queqiao-2 sviluppato sia per assistere le operazioni di Chang’e-4 ma anche per Chang’e-6 e le future missioni robotiche e con equipaggio dei prossimi anni.

L’allunaggio del lander/ascender di Chang’e-6 era previsto intorno alle 2:00 di oggi (ora italiana) ma la CNSA ha annunciato che questo è avvenuto alle 0:23. Secondo il sito ufficiale dell’agenzia spaziale cinese la zona dell’atterraggio è stata quella scelta in precedenza del Polo Sud-Aitken sul lato nascosto della Luna.

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La sequenza ha previsto la separazione del gruppo lander/ascender di Chang’e-6 che si è diretto verso la superficie lunare aggiustando la propria posizione. Un sistema ottico automatico ha rilevato gli ostacoli per permettere di trovare una zona sicura per l’allunaggio, quando mancavano ormai poche decine di metri alla superficie il motore si è spento per permettere di toccare il suolo dolcemente in caduta libera.

La vita operativa della missione sarà di circa due giorni, abbastanza per raccogliere circa un chilogrammo di campioni da riportare sulla Terra ma anche per svolgere analisi scientifiche grazie al rilevatore di ioni negativi dell’ESA, al rilevatore di radon del CNES mentre il riflettore laser italiano (sviluppato dall’INFN) sarà messo in posizione.

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Nelle prossime ore dovrebbero essere disponibili le prime immagini dalla superficie anche grazie a un piccolo rover presente a bordo. L’agenzia spaziale cinese non ha previsto una diretta streaming dell’allunaggio di Chang’e-6 ma i suoi canali ufficiali sono stati aggiornati molto velocemente. Considerando che si tratta di una missione che riprende quanto fatto (con successo) da Chang’e-5, ci si aspetta un successo anche per quest’ultima pur rimanendo l’incognita delle difficoltà di comunicazione con il lato nascosto della Luna.