La Commissione Europea ha dato il via libera all’acquisizione di VMware da parte di Broadcom, imponendo alcuni rimedi per garantire che Broadcom non chiuda la piattaforma impedendone l’accesso ai produttori concorrenti di schede di rete, adattatori Fiber Channel e per l’archiviazione.
L’UE approva l’acquisizione di VMware
L’Unione Europea ha dato il proprio assenso all’acquisizione di VMware dopo mesi di trattativa con Broadcom. La preoccupazione dell’antitrust europeo era che Broadcom sfruttasse la piattaforma di VMware, che ha una posizione dominante nel mercato della virtualizzazione, per tagliare fuori la concorrenza (nello specifico, Marvell) nel mercato hardware precludendo l’accesso al software di VMware o dando preferenza al proprio hardware.
Margrete Vestager, che presiede l’antitrust europeo, ha spiegato che “Broadcom detiene una posizione molto forte sul mercato per la fornitura di certi componenti hardware. VMware è un fornitore chiave di software per la virtualizzazione dei server. Acquisendo VMware, Broadcom potrebbe ridurre o far deteriorare l’interoperabilità tra il software di virtualizzazione di VMware e alcune componenti hardware concorrenti. Ma gli impegni offerti da Broadcom permetteranno all’unico rivale, Marvell, di continuare a competere ad armi pari e ad assicurare una protezione simile per qualunque futuro concorrente che entrerà nel mercato.”
Broadcom ha “offerto alla Commissione Europea un rimedio tramite l’accesso alla tecnologia [da parte dei concorrenti] che preserva l’interoperabilità, un principio chiave che non sarebbe cambiato a seguito di questa transazione”, come scrive l’azienda in un comunicato. Come parte dell’accordo, ci sarà una separazione netta all’interno dell’organizzazione tra il gruppo che lavora sugli adattatori e quello che si occupa di certificare la compatibilità con il software VMware e di offrire il supporto tecnico.
Le rassicurazioni offerte alla Commissione non riescono, invece, a rassicurare molti clienti circa le intenzioni di Broadcom. L’azienda ha infatti affermato di voler aggiungere 8,5 miliardi di EBITDA entro tre anni dalla chiusura dell’acquisizione, promettendo allo stesso tempo di investire di 2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Viene da domandarsi come ottenere un aumento vertiginoso nei guadagni aumentando al contempo le spese, se non incrementando i prezzi significativamente (nonostante le promesse in tema): proprio queste sarebbero le motivazioni per cui Gartner rileva, come riporta The Register, che il 50% dei clienti VMware stia guardando a soluzioni alternative.