La Cina mostra parte dei piani futuri per l’esplorazione spaziale

Come abbiamo scritto qualche tempo fa, durante le ultime attività extraveicolari dei taikonauti non sono state rilasciate particolari informazioni su quali fossero i compiti così come la durata. Un’inversione rispetto a quanto visto in precedenza quando il livello di comunicazione verso l’esterno delle attività spaziali era migliorata rispetto a prima. Durante i China Aerospace Day 2023 che si stanno tenendo in questi giorni la Cina ha mostrato i propri (ambiziosi) piani per i prossimi anni.

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Non è la prima volta che lo stato asiatico mette in luce quelle che dovrebbero essere le missioni previste per il futuro. Gli obiettivi da coprire sono moltissimi compresi l’orbita bassa terrestre, Marte, i pianeti esterni, missioni per riportare campioni da Luna, asteroidi e Marte, nuovi telescopi spaziali, sonde dirette verso le parti più esterne del Sistema Solare e razzi spaziali riutilizzabili. Non tutti i piani probabilmente si concretizzeranno ma sembra che la Cina voglia recuperare la distanza con gli Stati Uniti superando di slancio l’Europa e la Russia.

La Cina e i futuri piani per l’esplorazione spaziale

Tra le novità ci sono quelle che riguardano Marte e che sono sia relative alla missione attualmente in corso (Tianwen-1) sia quelle future. Durante l’evento è stata mostrata la prima mappa ad alta risoluzione del Pianeta Rosso ottenuta dalla Cina. La risoluzione è pari a 76 metri/pixel e consente di vedere molti dettagli.

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Click sulle immagini per ingrandire alla massima risoluzione

Ovviamente non è la prima rilevazione di questo tipo e grazie a orbiter come lo statunitense MRO abbiamo una mappa interattiva disponibile pubblicamente. La realizzazione di questa nuova serie di dati ha richiesto di utilizzare la fotocamera a media risoluzione dell’orbiter per circa 8 mesi (da novembre 2021 a luglio 2022). Sono state necessarie 284 orbite e l’unione di quasi 15 mila singoli frame.

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La CNSA però ha anche un piano più ambizioso con la missione Tianwen-3. Come scritto in passato intende cercare di “battere sul tempo” NASA ed ESA nel portare campioni da un altro pianeta per la prima volta (Mars Sample Return li porterà nel 2033). Secondo i nuovi piani mostrati sono stati selezionati 86 siti diversi che verranno poi ulteriormente scremati. L’idea è quella di utilizzare un lander che a sua volta avrà unità come supplementari un drone simile a Ingenuity e un rover esapode. In particolare l’intenzione è quella di prelevare diverse tipologie di campioni, dalla superficie, scavando (grazie a una trivella) fino a 2 metri di profondità e in siti un po’ più distanti dal lander. Non ci sarà la flessibilità di spostamenti di Perseverance e per questo è stata sottolineata la necessità di atterrare in un punto il più preciso possibile.

Il lancio avverrà non prima del 2030 con due razzi Lunga Marcia 5 per il modulo di discesa e quello di ascesa. Lo scopo è arrivare a raccogliere circa 500 grammi di materiale. Questo potrebbe permettere il rientro intorno al 2032 circa, poco prima del ritorno dell’orbiter ESA/NASA.

Le altre missioni spaziali della Cina nel futuro

Un’altra novità riguarda le missioni verso la parte esterna del Sistema Solare. Si tratterà di due sonde spaziali che dovrebbero funzionare grazie a una propulsione nucleare così da poter durare per diversi anni e non avere problemi legati all’esposizione solare. Le due navicelle, chiamate Shensuo, si dirigeranno ai capi opposti del Sistema Solare per raccogliere dati su queste zone con strumenti più evoluti delle Voyager e Pioneer.

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Nel 2030 arriverà il telescopio spaziale Miyin che sfrutterà l’interferometria per studiare gli esopianeti. Si comporrà di cinque unità (quattro condensatori e un combinatore) con quella centrale che utilizzerà fasci laser per comunicare con le altre. Questo permetterà di avere una dimensione teorica di 30 metri, superiore al JWST senza molte delle complessità tecnologiche che telescopi così grandi richiedono.

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Si inizierà con alcune prove di prototipi meno complessi per validare la tecnologia. Il telescopio nella forma definitiva invece sarà inviato in L2 (nella zona del JWST) a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Il primo lancio dei prototipi avverrà nel 2024, seguito poi da uno nel 2025 e nel 2027 ci sarà lo sviluppo di un’unità quasi definitiva. Nel 2030 invece ci sarà l’inizio della missione operativa.

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Ovviamente la Cina non dimentica la Luna. Wu Weiren (capo progettista del programma di esplorazione lunare cinese) ha dichiarato che “i cinesi metteranno piede sulla Luna prima del 2030. Non ci sono dubbi”. Ci saranno comunque vari passaggi e varie missioni robotiche prima che questo accada mentre il progetto di lungo periodo è quello di creare una base sulla superficie insieme alla Russia e altre nazioni. Sempre durante la conferenza è stato annunciato come sia Russia che Francia abbiano ricevuto 1,5 grammi di regolite lunare raccolta dalla missione Chang’e-5 (in parte superficiale in parte trivellata).

Nel 2024 partirà la missione Chang’e-6 che raccoglierà regolite dal lato nascosto della Luna. Nel 2026 invece verrà lanciata la missione Chang’e-7 che porterà sulla superficie un hopper (drone che “saltella”) e un rover. Nel 2028 invece sarà il turno di Chang’e-8 che avrà un hopper, un rover e un rover con zampe. Questa missione getterà anche le basi per la base lunare sulla superficie che sarà costruita a partire dagli anni ’30. Con un razzo Lunga Marcia 8 invece saranno lanciati i satelliti Tiandu-1 (61 kg) e Tiandu-2 (15 kg) che serviranno per provare tecnologie di comunicazione e rilevamento della posizione in ambito lunare.

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Continua poi l’evoluzione del lanciatore pesante Lunga Marcia 9 che farà concorrenza a Starship di SpaceX. Il progetto è cambiato diverse volte nel corso degli anni evolvendo in base anche a quanto stava facendo la concorrenza. Le ultime novità riguardano un design che potrà comprendere due o tre stadi. La prima avrà uno stadio superiore simile a Ship di Starship con alette direzionali e completa riutilizzabilità. Ci potrebbero essere due lanci di prova entro il 2033 per poi diventare operativo (e sarà fondamentale nel caso delle missioni lunari). Le dimensioni parlano di un’altezza di 114 metri, diametro di 10,6 metri, una massa al decollo di 4400 tonnellate con capacità di carico utile non inferiore a 150 tonnellate in LEO e 50 tonnellate in TLO grazie ai 30 motori del primo stadio.

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Infine la missione Tianwen-2 (che succederà a Tianwen-1 e precederà la missione per portare i campioni da Marte), secondo l’ingegnere Zhang Rongqiao, ha finito la fase di prototipazione ed è quindi pronta alla fase di costruzione dell’hardware definitivo che inizierà intorno alla metà del 2023. Il lancio è previsto invece per maggio 2025 a bordo di un Lunga Marcia 3B verso l’asteroide 2016HO3 (facendo anche un flyby di 311P/PANSTARRS) dove cercherà di prelevare dei campioni per portarli sulla Terra.