La collaborazione internazionale quando si tratta di ricerca scientifica e Spazio è fondamentale. Per questo l’annuncio della CNSA (l’agenzia spaziale cinese) per mettere a disposizione degli enti di altre nazioni i campioni di roccia lunare della missione spaziale Chang’e-5 è molto interessante.
I campioni lunari di Chang’e-5 sono a disposizione per test
I campioni lunari raccolti durante la missione spaziale cinese Chang’e-5 che si è conclusa a Dicembre 2020 hanno un peso di circa 1,7 kg. Sul sito della CNSA è disponibile il documento che apre alla collaborazione internazionale delineando ampie possibilità di utilizzo da parte degli enti e delle agenzie a livello mondiale. Non sembrano esserci particolari vincoli e quindi, potenzialmente, anche la NASA potrebbe richiederne un campione.
Secondo quanto riportato, viene esplicitamente scritto che c’è spazio per “cooperazione internazionale su studi su campioni lunari”. Certo, la CNSA non lascerà i campioni “a chiunque” ma solamente a chi garantirà standard elevati e un utilizzo in ottica di ricerca scientifica. Nelle note si legge infatti che bisognerà “condurre ricerche scientifiche o attività socialmente vantaggiose in conformità con il contenuto pertinente dell’approvazione e dell’accordo”.
Chi chiederà di poterne avere una parte sarà responsabile di danneggiamenti, smarrimenti o utilizzi non appropriati. Questo però non esclude la possibilità di fare esperimenti di tipo “distruttivo”. L’importante è che il tutto venga ripreso su video così da evitare appropriazioni o possibili vendite. Del resto i campioni di roccia lunare sono particolarmente costosi e la richiesta del mercato è alta. Per tutelare ulteriormente i campioni, potrebbero essere previste ispezioni da parte dei tecnici del programma lunare cinese.
Per quanto riguarda la ricerca scientifica, gli studi eseguiti dovranno riportare in maniera chiara quale campione è stato impiegato. Inoltre bisognerà scrivere chiaramente “Campione lunare fornito dal CNSA”. Ci sarà anche una revisione degli studi scientifici pubblicati grazie ai campioni lunari di Chang’e-5 e la condivisione dei risultati scientifici.
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