L’Europa è entrata ufficialmente nella lega del supercalcolo exascale con l’inaugurazione di JUPITER, il nuovo sistema installato al Forschungszentrum Jülich, vicino a Colonia. In presenza della Commissaria europea Ekaterina Zaharieva e del cancelliere tedesco Friedrich Merz, il supercomputer ha superato la soglia dell’exaflop, equivalenti a oltre un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, diventando così il più potente in Europa e il quarto a livello globale.
Il progetto, frutto di una collaborazione tra EuroHPC Joint Undertaking, governo tedesco e Stato del Nord Reno-Vestfalia, ha richiesto un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro e prevede sei anni di attività operativa. La realizzazione è stata affidata al consorzio ParTec-Eviden, divisione di Atos dedicata all’HPC.
Il sistema si distingue per la struttura modulare, distribuita in circa 50 container per un’area complessiva di oltre 2.300 metri quadrati, che permette di espandere e riconfigurare il supercomputer con relativa facilità. Al momento è attivo il Booster Module, cluster GPU pensato per simulazioni su larga scala e training di modelli di intelligenza artificiale. Conta circa 6.000 nodi, ciascuno con quattro superchip NVIDIA GH200 Grace Hopper, interconnessi tramite rete InfiniBand Quantum-2.
Il secondo componente, il Cluster Module, entrerà in funzione nel 2026 e sarà destinato a carichi di lavoro basati su CPU. Sarà alimentato dai nuovi processori Rhea1 di SiPearl, chip europeo con 80 core Arm Neoverse V1, in configurazione dual-socket su circa 1.300 nodi.

Dal punto di vista energetico, JUPITER rappresenta un primato: alimentato interamente da fonti rinnovabili e dotato di sistemi avanzati di raffreddamento e riuso del calore, si colloca al primo posto del ranking Green500 per efficienza energetica.
L’impatto del nuovo supercomputer sarà ampio. Oltre a fornire strumenti di simulazione climatica e meteorologica ad alta risoluzione, capaci di prevedere eventi estremi con maggiore precisione, JUPITER sarà uno dei pilastri delle AI Factory europee e della futura rete di AI Gigafactory, hub dedicati all’addestramento di modelli linguistici di prossima generazione e applicazioni digitali su larga scala.
Con l’arrivo di JUPITER, l’Europa riduce il divario con Stati Uniti e Cina, già attive nel settore exascale, e rafforza la propria sovranità digitale, mettendo a disposizione di ricercatori, industrie e startup infrastrutture di calcolo ad alte prestazioni sostenibili e competitive a livello globale.