ISRO ha lanciato la missione SpaDeX per effettuare un test di docking in orbita

Negli scorsi giorni avevamo riportato di come ISRO (l’agenzia spaziale indiana) stesse completando i preparativi per il lancio della missione Gaganyaan-G1 che porterà all’operatività la capsula spaziale per equipaggi destinata sia alla Stazione Spaziale Internazionale ma, in futuro, anche alla stazione spaziale indiana. L’agenzia spaziale indiana ha lanciato alle 17:30 di ieri (ora italiana), dal Satish Dhawan Space Centre, la missione SpaDeX che prevede, tra gli altri carichi utili, anche due satelliti che effettueranno un test per il docking in orbita.

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Secondo quanto riportato da ISRO la missione SpaDeX (Space Docking Experiment) è un dimostratore tecnologico che sarà fondamentale per le future missioni che prevederanno capsule dove sarà necessario effettuare il docking tra due unità. Come sottolineato dall’agenzia questa tecnologia è essenziale per le future missioni spaziali come portare dei campioni di regolite lunare sulla Terra, effettuare un allunaggio con un equipaggio e per la futura stazione Bharatiya Antariksh (BAS).

ISRO ha lanciato con successo la missione SpaDeX per il test di docking

Il momento del docking avverrà intorno alle 12:00 del 7 gennaio 2025 (ora italiana) e ci sarà una diretta sui canali social di ISRO per mostrare l’evento. La missione SpaDeX prevede che il satellite SDX01 (inseguitore) e il satellite SDX02 (bersaglio) effettuino il docking su un’orbita circolare in LEO. Gli obiettivi il trasferimento di energia elettrica tra i satelliti dopo l’attracco, il controllo degli assetti delle due unità e la separazione alla fine delle operazioni.

isro spadex

I due satelliti hanno massa di 220 kg e sono stati lanciati grazie a un razzo spaziale PSLV-C60. L’orbita finale sarà di 470 x 470 km con inclinazione di 55°. Quando giungerà il momento del docking, i due satelliti si troveranno a 20 km di distanza l’uno dall’altro per iniziare le procedure automatiche di attracco. La distanza sarà poi ridotta a 5 km, 1,5 km, 500 m, 225 m, 15 m e 3 m in maniera similare a quanto accade con le navicelle e la ISS.

isro spadex

Il sistema di docking è leggermente più piccolo rispetto agli standard internazionali per semplificarne la costruzione ma, in generale, il suo funzionamento è simile. Per riuscire nelle operazioni sono previsti diversi sensori come Laser Range Finder (LRF) e retroriflettori per distanze comprese tra 6 km e 200 m mentre sensori differenti entreranno in funzione quando i satelliti saranno più vicini come il sensore di prossimità e docking (PDS) per un intervallo tra 30 m e 40 cm oltre a fotocamere e un sensore di attracco per gli ultimi centimetri.

Una volta eseguito il docking, completati i test con i satelliti collegati e avvenuto l’undocking le unità potranno restare in orbita per altri due anni sfruttando i carichi utili (fotocamere ad alta risoluzione, sensori multispettrali e monitoraggio di radiazioni) per altre applicazioni così da rendere ulteriormente più efficiente il lancio. Sempre per rendere meno costoso il lancio nel suo complesso, il vettore PSLV-C60 aveva un secondo modulo che conteneva 24 diversi carichi utili, dei quali 14 sono di ISRO e altre agenzie mentre 10 erano di enti non governativi.