Se pensate che il furto dei cavi alla colonnina di ricarica fosse per lo più un problema italiano, siete in errore. È questo il motivo per cui InstaVolt ha elaborato un sistema complesso che dovrebbe impedire o, quantomeno, dissuadere i malfattori dal tagliare i cavi.
Il sistema prende il nome di CableGuard e unisce diversi deterrenti, ma non solo. Innanzitutto, il cavo è avvolto da una guaina robusta e flessibile a sua volta inserita in una seconda guaina resistente all’abrasione e, quindi, al taglio. Questo dovrebbe rendere il processo di taglio molto più lungo e complesso nella speranza della perdita di interesse da parte dei ladri.
Inoltre, ogni cavo offre la tracciabilità forense. Anche se tagliato e rubato, rilascia una sostanza reattiva alla luce UV che consente di risalire al colpevole. “Lascia un segno unico e tracciabile che brilla alla luce UV ed è collegato a una posizione specifica tramite un database accessibile alle forze dell’ordine” spiega l’azienda.
Se tutto questo neanche dovesse bastare, il cavo integra anche un sistema di posizionamento tramite GPS che rileva e avvisa l’eventuale allontanamento dalla postazione di ricarica. In combinazione con i sistemi di videosorveglianza adottati da InstaVolt, questo dovrebbe consentire alle pattuglie in loco di rintracciare e catturare rapidamente i criminali.
“La protezione delle infrastrutture è fondamentale per la nostra ‘mission’: fornire una rete di ricarica per veicoli elettrici affidabile e accessibile” ha dichiarato Delvin Lane, CEO di InstaVolt. “Il furto dei cavi non solo influisce sulle nostre attività, ma crea anche disagi per gli automobilisti. Implementando soluzioni all’avanguardia come CableGuard, insieme a sistemi di sorveglianza intelligenti, stiamo affrontando proattivamente il problema e rafforzando il nostro impegno per la sicurezza degli automobilisti e la continuità operativa del servizio“.
Proprio nelle scorse settimane abbiamo parlato del furto dei cavi e dell’enorme disagio che si è creato a Roma a causa di una banda di tre personaggi, poche ore dopo arrestati, i quali avevano reso quasi impossibile l’accesso alle colonnine di ricarica nel centro città.
È evidente che il problema si estenda ben oltre Roma. D’altronde, InstaVolt non è neanche la prima ad implementare sistemi proattivi per debellare il furto dei cavi. Già Tesla e Chargepoint avevano adottato cavi più robusti per combattere questa piaga, mentre Evolt Charging ha introdotto un sistema chiamato Cable Alarm che rileva la manomissione.
È interessante notare che, secondo le stime di Evolt, un cavo rubato consente di guadagnare fino a 5 euro circa, mentre il costo per la sostituzione per i fornitori di servizi di ricarica può superare 1.000 euro.