Dopo il rinvio di alcuni giorni a causa delle condizioni meteo non sicure, oggi è stato il momento finalmente del primo lancio del razzo spaziale Isar Aerospace Spectrum. Questo vettore è realizzato in Europa e punta a essere un’alternativa a soluzioni già note come i razzi spaziali Vega di Avio e si inserisce nel complesso mercato dei vettori leggeri che può essere “cannibalizzato” da missioni ridesharing di altre società.
Il primo lancio del razzo spaziale Spectrum non è però andato come previsto. Si è trattato comunque di un lancio di prova e avrebbe potuto esserei il primo vettore a raggiungere l’orbita dall’Europa continentale grazie allo spazioporto norvegese di Andøya che consente di sfruttare orbite polari per immettere i satelliti.
Il lancio del razzo spaziale Spectrum di Isar Aerospace è fallito
Il lancio di Isar Aerospace era in diretta streaming (inizialmente non prevista) mostrando così quanto accaduto. Il vettore era stato rifornito come previsto con propano e ossigeno liquidi come propellenti per alimentare i 9 propulsori Aquila che si trovano alla base del primo stadio (e 1 propulsore Aquila Vac per il secondo stadio). Ricordiamo che Spectrum è un razzo spaziale alto 28 metri con diametro di 2 metri in grado di portare in orbita fino a 1 tonnellata in LEO e 700 kg in SSO.
Durante la prima missione di test (senza carico utile) e chiamata “Going Full Spectrum” il razzo spaziale di Isar Aerospace ha lasciato il pad di lancio correttamente. La sua ascesa ha però visto una perdita di assetto intorno ai 18″ mentre dopo circa 25″ dal decollo tutti i motori del primo stadio si sono spenti e il vettore è ricaduto al suolo distruggendosi. L’emittente norvegese VG aveva una videocamera che inquadrava il pad di lancio mostrando il momento dell’esplosione al suolo, non visibile nello streaming ufficiale.
Come precisato in precedenza, questo era un test per cercare di raccogliere quanti più dati possibili e non sono stati riportati feriti. La società tedesca attualmente ha rilasciato una breve nota scrivendo “con questo volo di prova, siamo stati in grado di raccogliere con successo dati ed esperienze preziosi per le missioni future. Grazie alle rigide procedure di sicurezza di Isar Aerospace e Andøya Spaceport, tutto il personale è rimasto al sicuro in ogni momento”.
Sarà ora necessario considerare le condizioni delle strutture di terra che potrebbero essere state colpite dall’esplosione del razzo spaziale. Ora la società dovrà impegnarsi per ricostruire quanto accaduto e cercare di migliorare con il prossimo tentativo. Non è così infrequente che vettori di nuova costruzione possano avere questo genere di imprevisti e starà a Isar Aerospace cercare di risolvere i problemi il prima possibile per poter avere un razzo operativo europeo.