Il Portogallo sta riducendo, gradualmente e costantemente, la sua dipendenza dalle fonti energetiche di origine fossile, aumentando al contempo i propri investimenti nell’ambito delle FER (Fonti di Energia Rinnovabile), solare in testa: proprio quest’ultimo è al centro del nuovo Piano nazionale (a questo link trovate la prima bozza).
A fine 2022 la capacità fotovoltaica cumulativa del Portogallo ha raggiunto i 2,59 GW, con una crescita che ha superato quella di tutte le altre fonti energetiche rinnovabili. Le ultime statistiche della Direzione generale per l’energia e la geologia del Portogallo (DGEG) mostrano anche che nel primo quadrimestre del 2023, il paese ha aggiunto 118 MW di nuova capacità solare.
Sull’onda della crescita del settore, il governo portoghese ha alzato la quota solare prevista per il 2030 di 11,4 GW, arrivando quindi a volere 20,4 GW di potenza installata in impianti solari nei prossimi sette anni (14,9 GW per impianti su larga scala e 5,5 GW per la generazione distribuita): in questo modo, secondo le previsioni dell’esecutivo, entro il 2026 l’80% del fabbisogno energetico verrà coperto dalle FER, arrivando a quota 85% nei successivi 4 anni.
Il governo ha aggiunto che le nuove installazioni non occuperanno più dello 0,4% del territorio nazionale e che le comunità toccate dalle costruzioni dei parchi solari saranno coinvolte, ascoltate ed eventualmente risarcite.
Nell’ordine del giorno dell’esecutivo ha trovato posto anche il miglioramento degli iter autorizzativi, oltre che lo snellimento per la creazione delle comunità energetiche e nuovi incentivi finanziari.