Il mining di Bitcoin non tira più, Intel si prende una pausa: non svilupperà nuovi acceleratori

Intel ha deciso di mandare in pensione gli ASIC Blockscale 1000 per minare Bitcoin. “Mentre diamo la priorità ai nostri investimenti nella strategia IDM 2.0, abbiamo deciso di terminare la produzione dell’ASIC Intel Blockscale serie 1000 pur continuando a supportare i nostri clienti Blockscale“, ha dichiarato un portavoce a Tom’s Hardware USA.

Un segno di tempi che cambiano molto velocemente. Era il febbraio 2022, poco più di un anno fa, e Intel annunciava l’arrivo di un acceleratore dedicato al mining di Bitcoin e l’istituzione del Custom Compute Group per “sostenere lo sviluppo degli acceleratori della blockchain e di altre innovazioni legate al settore”. Sembrava una sfida in piena regola a Bitmain e MicroBT.

A dicembre dello stesso anno, però, Intel ha annunciato la ristrutturazione della divisione Accelerated Computing Systems and Graphics (AXG) in cui era inserito il Custom Compute Group, mentre l’allora sponsor di questo nuovo impegno, Raja Koduri, ha lasciato la società nelle scorse settimane.

Il pensionamento anticipato dell’ASIC Bitcoin significa l’uscita dal business del mining? Il portavoce di Intel non si è sbilanciato, limitandosi a dichiarare che la società “continua a monitorare le opportunità di mercato”, ma francamente è una notizia che ha il sapore d’addio. Ignoto anche il destino del Custom Compute Group.

Purtroppo per la casa di Santa Clara, la decisione di entrare nel mining di Bitcoin è giunta in grande ritardo, quando la grande corsa delle criptovalute ha iniziato a frenare per poi crollare. HIVE Blockchain Technologies, Argo Blockchain, BLOCK e GRIID Infrastructure sono alcune delle realtà che avevano scelto di investire sull’ASIC di Intel e che continueranno a essere supportate, ma non aspettatevi una seconda generazione dell’acceleratore.

I clienti esistenti di Intel potranno continuare a ordinare i chip fino a ottobre 2023 con consegne fino alla fine di aprile 2024. L’ASIC assicura un hash rate di ≤593 GH/s con consumi di 4,8 – 22,7W e un’efficienza di ≥27 J/TH, ma soprattutto poteva essere messo in parallelo fino a 256 unità.

Bonanza Mine, Intel parla del suo chip per minare Bitcoin (ma c’è un però)

L’addio agli ASIC Blockscale rappresenta l’ultimo di un’innumerevole serie di tagli che la dirigenza sta attuando per contenere i costi dopo due trimestrali decisamente negative, in un periodo in cui non è ancora chiaro quando il settore PC ritroverà un buon andamento dopo i fasti della pandemia.

L’addio alla memoria Optane, la progressiva uscita dal settore delle NAND, l’abbandono del settore degli switch di rete, quello ai modem 5G per computer e alla progettazione di server sono solo alcune delle decisioni della dirigenza. Un’opera che, unitamente ad altre azioni sul patrimonio immobiliare e gli investimenti, dovrebbe portare a efficienze per miliardi: fino a 3 miliardi nel 2023, salendo a una cifra complessiva di 8-10 miliardi di dollari entro il 2025.