Il declino degli SMS in numeri: nell’ultimo anno ne sono stati scambiati solo 4 miliardi

La telefonia italiana sta vivendo da diversi anni una metamorfosi progressiva come rivelato da un’indagine condotta da Assium, l’associazione degli utility manager italiani. I dati, elaborati sulla base delle informazioni fornite dall’Autorità per le Comunicazioni, dipingono un quadro di cambiamento radicale nelle abitudini di comunicazione degli italiani.

Il declino degli SMS è forse l’aspetto più eclatante di questa trasformazione. Nel 2013, gli italiani inviavano circa 78 miliardi di messaggi di testo all’anno. Oggi, quel numero è precipitato a soli 4 miliardi, segnando una diminuzione del 95%. In termini pratici, questo significa che l’utente medio è passato dall’inviare 70 SMS al mese a soli 4.

Il declino degli SMS è inesorabile, e questo è un bene per i consumatorin

Parallelamente, si è assistito a un’impennata nel consumo di dati mobili. Il traffico medio mensile per SIM è aumentato del 2370% in un decennio, passando da 0,86 a 21,25 Gigabit al mese. Un balzo enorme che riflette chiaramente il passaggio a forme di comunicazione basate su internet, come le app di messaggistica e i social media. Questi cambiamenti hanno avuto un impatto in positivo sulle finanze dei consumatori: la spesa complessiva per i servizi telefonici è diminuita del 21% negli ultimi dieci anni, passando da 28,22 miliardi di euro nel 2013 a 22,23 miliardi nel 2023.

Il risparmio è particolarmente evidente nel settore mobile, dove la spesa è diminuita del 33,7%. Federico Bevilacqua, presidente di Assium, ha sottolineato come queste trasformazioni abbiano portato a notevoli risparmi per gli utenti. Di seguito il commento per intero:

“Il comparto delle Tlc ha subito profonde modifiche, e sono cambiate radicalmente le modalità di fruizione dei servizi telefonici da parte degli utenti. L’avvento di app, social network e servizi di messaggistica vari ha rivoluzionato i metodi di comunicazione tra persone, portando a sensibili risparmi per gli utenti.
Le tariffe praticate dagli operatori hanno subito una costante riduzione nel tempo, anche grazie all’arrivo di nuovi player e a piani tariffari “tutto compreso” che hanno abbattuto la spesa telefonica, ma sul fronte della concorrenza c’è ancora molto da fare. I dati dell’Agcom dimostrano come il mercato, sia sulla rete fissa che su quella mobile, sia ancora concentrato nelle mani di pochi operatori: una maggiore mobilità degli utenti e una migliore diffusione di informazioni presso i consumatori potrebbe consentire oggi ulteriori risparmi alle famiglie.
In tale contesto la figura dell’utility manager diventa fondamentale per orientare gli utenti verso le migliori offerte, sulla base delle esigenze e dei consumi del singolo, e per assistere i consumatori in tutte le fasi del rapporto con i gestori telefonici, considerato che ancora oggi tra i comportamenti scorretti più denunciati troviamo le modifiche unilaterali dei piani tariffari e delle condizioni contrattuali, la sospensione o disattivazione dei servizi senza preavviso, la mancata risposta ai reclami e la scarsa trasparenza e completezza delle informazioni pre-contrattuali e contrattuali”

Nonostante gli sviluppi positivi, insomma, persistono alcune criticità nel settore. Il mercato della telefonia mobile rimane fortemente concentrato, con i tre principali operatori che detengono oltre l’82% della quota di mercato. Una situazione simile si riscontra nella rete fissa, dove quattro operatori coprono l’85% del mercato. La concentrazione solleva interrogativi sulla reale competitività del settore e sui potenziali benefici che una maggiore concorrenza potrebbe portare ai consumatori. Secondo Assium una maggiore mobilità degli utenti e una migliore diffusione delle informazioni potrebbero tradursi in ulteriori risparmi.

Tra le pratiche più contestate figurano le modifiche unilaterali dei piani tariffari, la sospensione dei servizi senza preavviso e la mancata risposta ai reclami. Tutti aspetti che sottolineano la necessità di una maggiore trasparenza e di una tutela più efficace dei diritti dei consumatori.