Il 2025 sarà l’anno del ritorno delle fotocamere compatte? Canon ci scommette

Nella presentazione dei propri risultati finanziari, Canon ha dato alcuni dettagli interessanti. Il comparto dell’imaging ha fatto registrare buone performance e nel complesso il fatturato è cresciuto. Nota non positiva la diminuzione dei profitti.

Tornando al sol comparto fotocamere, quest’ultimo ha avuto ottimi risultati, con una crescita dell’8,8% su base annua. In particolare è andato molto bene il mercato statunitense, dove Canon ha preso lo scettro di primo marchio tra le fotocamere mirrorless e dove Canon EOS R6 Mark II ha guadagnato il titolo di regina tra le mirrorless full frame.

Nella presentazione di dati finanziari, Canon dà anche qualche accenno alla strategia per il 2025. Da un lato sottolinea l’importanza di modelli come Canon EOS R1 e Canon EOS R5 Mark II, sia per l’elevato valore aggiunto della vendita dei corpi, sia perché trainano la vendita di ottiche di alto livello, e dei modelli entry level EOS R50 ed EOS R100, in particolare grazie al prezzo molto aggressivo di quest’ultimo.

L’aspetto forse più interessante è però nascosto in una frase, in cui Canon dichiara di voler raggiungere una crescita del comparto fotocamere pari all’8,2% anche grazie all’aumento della produzione di fotocamere compatte.

Canon PowerShot G5 X Mark II

Questa è di certo una notizia. Dopo il continuo declino visto dopo lo scoppio della bolla delle compatte è interessante vedere che secondo Canon questo segmento sta tornando a guadagnare popolarità, in particolare tra i giovani.

In questi anni gli smartphone hanno eroso quasi completamente il mercato delle compatte, diventando l’unico mezzo fotografico di molti, anche grazie al vantaggio di essere sempre in tasca, di avere una connessione per la condivisione immediata degli scatti e di aver sperimentato un miglioramento costante della qualità delle foto, anche grazie alla fotografia computazionale.

Sembra però esserci, da parte di chi vuole fare fotografia e non solo riprendere immagini, la voglia di tornare a un mezzo dedicato, sia anche una fotocamera compatta. I motivi possono essere molti: dall’ergonomia alla presenza di uno zoom ottico magari molto spinto, ma anche l’assenza di distrazioni.

C’è da dire che la fotografia computazionale ha abituato molto bene gli utenti: portiamo l’esempio delle foto notturne, dove la stabilizzazione tramite tecnica additiva permette di scattare con un qualsiasi smartphone fotografie notturne senza l’ausilio di treppiedi o appoggi. Per non parlare poi dei sistemi di intelligenza artificiale che mettono a portata di dito tecniche di editing e post produzione disponibili solo su computer.

Dall’altro lato è forse proprio la genuinità degli scatti di una ‘vecchia’ compatta ad attirare le nuove generazioni, in alcuni casi stanche di foto che sembrano perfette, ma proprio per quello non realistiche, vista l’onnipresente mano della fotografia computazionale.

Voi cosa ne pensate? Che caratteristiche dovrebbe avere una fotocamera compatta nel 2025?