Nonostante la tiepida ripresa, i produttori di memorie flash NAND continuano a vedere una richiesta insufficiente a smaltire la sovrapproduzione. Per tali ragioni, TrendForce prevede un altro brusco calo dei prezzi nel terzo trimestre di quest’anno, a fronte di un costo per i wafer che potrebbe aumentare.
Il problema fondamentale sembra risiedere nella politica prudente adottata dai maggiori clienti che hanno teso a ridurre le scorte a causa dell’incertezza della domanda. Una ripresa è prevista per il Q4 2023 con l’aumento della richiesta di laptop e dispositivi mobili, anche se il mercato non ha ancora intrapreso una direzione precisa.

Gli SSD client, ovvero i supporti per pc desktop e portatili, dovrebbero subire il calo maggiore compreso tra l’8% e il 13%. I fornitori hanno già ridotto la produzione di questi supporti, ma al contempo hanno applicato scontistiche estremamente aggressive per assicurarsi di smaltire le scorte in magazzino. Questo ha portato a una concorrenza all’interno del segmento che lotta a colpi di tagli di prezzo. Alcuni propongono le proprie soluzioni perfino in perdita, raggiungendo un prezzo finale inferiore al costo di produzione.
Gli SSD rivolti al mercato professionale, invece, subiranno una riduzione più contenuta, ma comunque notevole. L’espansione infrastrutturale di alcune aziende ha consentito alla domanda di mantenere un livello leggermente più alto, ma non al punto da scongiurare un ulteriore abbassamento che TrendForce stima tra il 5% e il 10%.
Le memorie UFS, invece, seguiranno l’andamento degli SSD client. Si tratta di memorie utilizzate per i dispositivi mobili che non traggono grande giovamento dal lancio di nuovi prodotti in questo periodo. Per tali ragioni, nonostante gli OEM abbiano rivisto le loro richieste per raggiungere un livello di approvvigionamento sano, i prezzi subiranno un calo compreso tra l’8% e il 13%.
Infine, ci sono le memorie eMMC per le quali però bisogna fare una piccola distinzione sotto il profilo della capacità. Quelle di piccole dimensioni, infatti, hanno già subito importanti tagli di prezzo al punto da non lasciare quasi alcun margine per ulteriori ribassi, ragione per cui il costo dovrebbe mantenersi stabile.
Al contrario, quelle di grandi dimensioni sono supportate dall’utilizzo in dispositivi come Chromebook e Steam Deck, ma in maniera piuttosto marginale rispetto a quello che è il mercato dei grandi numeri. Questo tipo di memoria, infatti, vede la sua maggiore adozione nel settore dei dispositivi mobili e per questo dovrebbe subire lo stesso calo di prezzo delle memorie UFS.
Ciò che emerge dall’analisi di TrendForce è che il terzo trimestre di quest’anno potrebbe rivelarsi quello ideale per l’acquisto di dispositivi di archiviazione per gli utenti PC. Non sorprenderebbe neanche un calo dei prezzi per i dispositivi mobili, ma in quel caso l’effetto del costo della memoria risulta molto meno incisivo.