Huggy Wuggy è il pupazzo che spaventa i genitori (e la polizia)! Chi è e perché è pericoloso

Sembra proprio che i pupazzi di una volta non ci siano più. O almeno così la pensano i genitori e la Polizia che in questi ultimi tempi ha a che fare con Huggy Wuzzy, un pupazzo blu con denti aguzzi e corpo snodabile che non sembra proprio affettuoso e gentile come molti bambini vorrebbero al loro fianco durante la notte. Effettivamente questo pupazzo sta scatenando molte polemiche sui social ed ha addirittura messo in allarme non solo i genitori ma anche la Polizia.

Huggy Wuzzy: chi è?

Partiamo dal sapere chi è Huggy Wuzzy. Sì, perché effettivamente è un peloso pupazzo blu ma possiede un corpo snodabile un po’ originale e particolare come particolare è anche la sua bocca decisamente grande e soprattutto i suoi denti aguzzi. In questo caso il pupazzo è il protagonista di un videogioco horror che sta spopolando soprattutto tra i più piccoli. Il problema sta nel fatto che seppur il nome evochi dolci abbracci, Huggy Wuzzy, non è proprio un pupazzo amichevole.

Huggy Wuggy è dunque il protagonista di un gioco horror chiamato “Poppy Playtime” che coinvolge un protagonista senza nome che indaga su un mistero in una fabbrica di giocattoli abbandonata. Il giocatore vaga per la fabbrica e raccoglie nastri VHS per risolvere il mistero di ciò che è successo. Mentre cerca di risolvere gli enigmi, il protagonista, deve anche sopravvivere ai “giocattoli vendicativi” presenti nella fabbrica ed ecco la comparsa di Huggy Wuggy, uno dei personaggi più popolari e visivamente più inquietanti del gioco. Il pupazzo blu appare nell’oscurità inaspettatamente per cercare di imprigionare il protagonista e quindi noi giocatori, in un “abbraccio all’ultimo respiro”. Se veniamo catturati, Huggy Wuggy apre il suo sinistro sorriso e mangia il protagonista.

Huggy Wuggy è diventato estremamente popolare tra i bambini però non tanto per il gioco, che in sé non aveva destato poi grande successo soprattutto tra i bambini, ma grazie ai video dei Me contro Te. In questo caso però i due influencer di successo tra gli adolescenti e i bambini non sono stati gli unici visto che di video su Huggy Wuzzy ne è pieno YouTube e TikTok. Pensate che l’hashtag “huggywuggy” ha oltre 2,9 miliardi di visualizzazioni su TikTok.

Huggy Wuzzy: perché sta spaventando bambini e genitori?

Il problema non è tanto l’aspetto, comunque inquietante, ma fino a un certo punto, di Huggy Wuzzy a spaventare i genitori di tutto il mondo, quanto invece i messaggi che il gioco manda e fa passare per i più piccoli. Basta pensare che la canzoncina che accompagna Wuggy dice più o meno: “I denti aguzzi ti lasciano sanguinante / Non chiamarmi mai brutto / Abbracciami finché non muori“. Insomma non sembra esserci molto di educativo in questo personaggio.

Anche per questo motivo molti genitori avrebbero fatto un esposto alla polizia per denunciare il successo del pupazzo. In questo caso però va comunque detto che sugli store Poppy Playtime è classificato come un gioco PEGI 13, e dovrebbe quindi essere rivolto solo ai maggiori di 13 anni. Sta quindi ai genitori controllare che i propri figli non vi giochino prima di aver raggiunto la giusta età.

Di fatto però i bambini sappiamo bene che ”amano” i giochi e i video horror e questo per colpa di quel brivido della paura che vuol dire misurarsi con sé stessi e dimostrare di essere coraggiosi. Non solo perché c’è anche un senso di comunità ossia la possibilità di giocare in modalità multiplayer con i bambini che possono confrontarsi con altri amici il che non solo fa provare meno paura, ma consolida la sensazione di non essere soli. E poi infrangere le regole: se i bambini sanno di non poter fare qualcosa sono estremamente gratificati quando riescono a farla ugualmente e soprattutto vorranno rifarla più e più volte.

Ed è successo in altre situazioni che il gioco sia poi passato ad una cosa ben più seria e grave. Ricordiamo il caso di Jonathan Galindo, fenomeno molto diffuso negli Stati Uniti, ma che era poi approdato anche in Italia mietendo alcune vittime tra bambini coinvolti in gare social estreme che li hanno portato all’autolesionismo se non addirittura il suicidio. E la stessa cosa qui visto che anche Huggy Wuzzy nasce da una maschera, o un pupazzo, all’apparenza accattivante per i bambini, ma che si rivela un vero incubo. Il problema è che oggi i bambini vivono continuamente e costantemente a contatto con contenuti non idonei alla loro età il che significa che non hanno gli strumenti emotivi e cognitivi per comprenderli.