L’entusiasmo di Microsoft per l’intelligenza artificiale sta mettendo alla prova la pazienza degli investitori. In questo periodo le aziende stanno spendendo molti più soldi rispetto al ritorno economico che riescono ad avere dalla tecnologia nell’immediato, e il colosso di Redmond non è da meno. Microsoft, anzi, ha scommesso miliardi di dollari su questa tecnologia, in particolare attraverso la partnership con OpenAI, ma i risultati finanziari non sembrano ancora giustificare pienamente tale dispendio di risorse.
Durante l’ultima conference call sugli ottimi risultati trimestrali, il CEO Satya Nadella ha sottolineato come Microsoft Copilot stia “orchestrando una nuova era di trasformazione dell’IA”. L’azienda ha effettivamente registrato una crescita significativa dei ricavi e degli utili, ma gli azionisti si interrogano sulla reale redditività degli investimenti nel cloud e nell’intelligenza artificiale.
Gli investitori sono sempre più impazienti sulle spese folli sull’IA delle Big Tech
La crescita del servizio cloud Azure, nello specifico, è rimasta stabile intorno al 31% su base trimestrale, nonostante i massicci investimenti. Microsoft giustifica le elevate spese per i data center con la necessità di soddisfare una domanda in rapida espansione nei confronti dell’IA, laddove più della metà delle aziende Fortune 500 ha già sottoscritto l’abbonamento mensile da 20 dollari per Copilot. Gli investitori, però, si aspettano di vedere risultati più evidenti nell’immediato, già nel prossimo trimestre.
Le preoccupazioni non riguardano solo Microsoft. Anche Google sta affrontando lo scetticismo del mercato per le sue spese in progetti basati sull’intelligenza artificiale, superiori alle previsioni degli analisti. Il CEO Sundar Pichai aveva però risposto, la scorsa settimana, che “il rischio di sottoinvestire nell’infrastruttura per l’IA è notevolmente maggiore del rischio di investire eccessivamente”.
L’incertezza sul futuro dell’intelligenza artificiale è alimentata da recenti studi, come quello di Gartner secondo cui il 30% dei progetti di IA potrebbe essere abbandonato entro il 2025, a causa di problemi come la scarsa qualità dei dati e gli alti costi operativi. Inoltre, circolano voci sulle difficoltà finanziarie di OpenAI, partner chiave di Microsoft, che potrebbe necessitare di nuovi finanziamenti per evitare il fallimento. È probabile che nei prossimi mesi l’attenzione del mercato sarà focalizzata sulla capacità di monetizzare gli investimenti sull’IA nel breve termine, una sfida che al momento sembra quasi impossibile da vincere, soprattutto per le aziende di dimensioni minori.