Gli ingegneri si preparano all’addio a NASA InSight, le ultime immagini dal lander marziano

Alla fine di ottobre è salita agli onori della cronaca il lander marziano NASA InSight grazie alla pubblicazione dello studio legato all’impatto di un meteorite sulla superficie del Pianeta Rosso avvenuta a dicembre dello scorso anno (e poi ripreso dall’orbita grazie alla fotocamera HiRISE di MRO). Si tratta di una scoperta importante in quanto permette di capire come la superficie di Marte viene “modellata” dagli impatti oltre a rivelare del ghiaccio nascosto sotto la polvere.

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Purtroppo il lander sta giungendo pian piano alla fine della sua vita operativa. Da diversi mesi gli ingegneri stanno monitorando la capacità di produrre energia dei pannelli solari e le tempeste di sabbia del periodo invernale non hanno giovato all’autonomia di InSight. Questo significa che nelle prossime settimane il lander potrebbe non rispondere più ai contatti da Terra decretando la fine della missione. Una missione che ha comunque raccolto importanti dati da studiare.

NASA InSight e le ultime immagini da Marte

A maggio di quest’anno era stato scattato quello che probabilmente sarà l’ultimo “selfie” del lander marziano mostrando la sua superficie ricoperta di polvere. Nel corso dei mesi sono state catturate altre immagini di parte del lander per mostrare a scienziati e ingegneri alcuni dettagli con le ultime fotografie che sono state scattate il 30 ottobre (durante il sol 1395).

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La penultima immagine del lander marziano del 10 ottobre 2022

Come scritto in un articolo dell’agenzia spaziale “si avvicina il giorno in cui il lander marziano InSight della NASA tacerà, ponendo fine alla sua storica missione per rivelare i segreti dell’interno del Pianeta Rosso”. Il team, attualmente composto da 25-30 persone, si sta preparando alla chiusura dei lavori per poi rendere disponibili a tutti i ricercatori a livello mondiale i dati raccolti. Questo significa che se anche il lander smetterà di funzionare, ci potranno essere nuove scoperte “postume”.

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L’ultima immagine del lander marziano del 10 ottobre 2022 (fonte)

Quando sulla Terra era estate, su Marte iniziava il periodo invernale riducendo l’energia disponibile per NASA InSight (meno del 20% di quella che si otteneva all’inizio della missione). Questo ha costretto gli ingegneri a spegnere tutti gli strumenti non necessari e lasciare attivo solo il sismometro. Come per tutte le altre missioni, sul nostro Pianeta è presente una copia, chiamata ForeSight, del lander che è servita agli ingegneri per trovare soluzioni ai problemi che si presentavano. Questo modello sarà ora riposto in magazzino non essendo più utile (ma non verrà distrutto).

La missione di NASA InSight terminerà quando l’agenzia non avrà risposta per due volte consecutive dal lander attraverso il Mars Relay Network (il lander non comunica direttamente con la Terra ma utilizza gli orbiter intorno al pianeta). Bruce Banerdt (del JPL) ha dichiarato “siamo alla mercé di Marte. Il tempo su Marte non è pioggia e neve; il tempo su Marte è polvere e vento”.

La pulizia dei pannelli solari di NASA InSight

Una delle domande più frequenti è “perché la NASA non ha previsto un sistema per pulire i pannelli solari?”. La risposta è ovviamente complessa ma era già stata data in precedenza. Questo è solo un breve riassunto.

Quando viene stabilita una missione, viene anche determinata una durata della missione principale. Nel caso di NASA InSight questo periodo iniziava dall’atterraggio, a novembre 2018, fino a novembre 2020. Se il lander fosse durato per quel periodo di tempo, sarebbe stato comunque un successo (anche se siamo stati abituati a missioni che durano molto di più, come NASA Curiosity). Ora sappiamo che la durata è stata il doppio.

Il budget è un elemento essenziale quando si tratta di missioni di questo tipo. Sviluppare componenti aggiuntive ha un costo molto elevato (bisogna produrre, provare, certificare) e “farlo durare il doppio porta a molto più del doppio dei costi”, come ricordato in passato. Elementi meccanici aggiungono poi massa, possono guastarsi e non servivano proprio perché il lander era costruito per durare quanto previsto. Utilizzare un RTG era escluso in termini di costi e anche perché il plutonio necessario era poco reperibile al tempo. Bisogna anche considerare che InSight nasce sui progetti del lander Phoenix, questo fa capire quanto la NASA abbia cercato di “tagliare i costi” per rientrare nel budget.

Una speranza per le future missioni con pannelli solari arriva da Zhurong, il rover cinese. Quest’ultimo utilizza sui pannelli un nuovo polimero con struttura simile alle foglie di loto che dovrebbero far scivolare via la polvere marziana. Il suo funzionamento è però ancora in corso di verifica (anche se sembrerebbe aver svolto un ottimo lavoro fino a questo momento).

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