Formlabs: la nuova Fuse Blast e come i clienti usano le stampanti 3D a resina e polveri

A che punto è la stampa 3D? Si tratta di una domanda che in molti ci fanno, dopo che, negli anni passati, il boom delle stampanti a filamento fuso aveva messo questa tecnologia sulla bocca di tutti. Le stampanti FDM a filamento fuso sono state il primo esempio di democratizzazione della stampa 3D, ma in questi anni anche altre tecnologie sono diventate più abbordabili. Nei giorni scorsi abbiamo fatto il punto della situazione con uno dei marchi iconici del settore, quello che molti conoscono per il fatto di aver messo la tecnologia di stampa stereolitografica a resina (SLA) maggiormente alla portata di tutti: Formlabs.

Democratizzare la stampa 3D a resina

Formlabs Form 3L

Parliamo di un’azienda nata come start-up nel 2012 da 4 ingegneri del MIT proprio con l’intento di creare una stampante 3D a resina dai costi accessibili. L’impresa è riuscita e il fatto di proporre un prodotto con un listino di un ordine di grandezza inferiore ha determinato il successo del progetto, che poi si è evoluto con nuovi modelli e soprattutto con nuovi materiali.

Formlabs Fuse 1

Nel 2020 l’azienda è sbarcata con lo stesso concetto anche nel mondo della stampa 3D SLSSinterizzazione Laser Selettiva – tecnologia che permette di ottenere pezzi già pronti anche per l’utilizzo finale e non solo utili in fase prototipale. Anche in questo settore, Formlabs ha affiancato al lavoro sull’hardware molta ricerca e sviluppo legati ai materiali e oggi propone alcune soluzioni che rendono i propri prodotti molto interessanti sul mercato italiano per le piccole e medie aziende sia per la costruzione di prototipi, sia per la produzione di piccole serie di pezzi commerciali.

Sul fronte delle resine troviamo quelle adatte agli usi dentali e a quelli medicali, ma sono tre i prodotti su cui l’azienda sta puntando molto in quest’ultimo periodo. La resina con ritardante di fiamma permette di creare piccole serie di pezzi rispondenti alle normative vigenti in termini di sicurezza e utilizzabili in impianti commerciali. Alumina 4N Resin è invece una resina che una volta stampata crea manufatti in ceramica tecnica ad alta densità, in grado di resistere a temperature fino a 1.500°C.

Infine troviamo Silicone 40A Resin, la prima resina in silicone al 100% per la stampa 3D. Proprio questa resina è la protagonista di alcuni casi d’uso reali portati dai partner all’evento organizzato con la stampa da Formlabs. Tra essi Protech Innovation, azienda attiva nel settore della progettazione e della brevettazione di applicazioni e processi produttivi, che lavora in particolare con il mondo del Motorsport e che a oggi vede correre sui circuiti del mondiale Moto2 alcuni pezzi stampati in 3D con resine e macchine Formlabs.

Interessante anche il caso d’uso reale portato da 3DZ, nel quale uno dei clienti dell’azienda – K-Tronic specializzata nella costruzione di tastiere industriali – sfrutta la resina simil-silicone per creare i prototipi funzionanti (che prima invece richiedevano uno stampo creato ad hoc) e la stampa SLS in Nylon 12 per creare con la stampante Fuse1+ i corpi dei mouse trackball industriali, prodotti che sono diversi di volta in volta in base alle specifiche dei clienti. Prima per venire incontro alle esigenze di massima personalizzazione (che non si sposano con la produzione di stampi per materiali termoplastici da iniezione) i corpi venivano ricavati con lavorazione in alluminio dal pieno, ora invece vengono stampati direttamente dal file 3D con la stampante 3D a polveri.

Formlabs Fuse Blast

Parlando di stampa per sinterizzazione laser di polveri, uno dei problemi per l’utilizzo commerciale diretto dei pezzi è la finitura dei pezzi, tramite pulizia e lucidatura. L’ultimo prodotto presentato da Formlabs – Fuse Blast – si inserisce proprio in questo anello della catena ed è pensato per aggiungersi al flusso di produzione a valle del sistema di recupero delle polveri per effettuare in modo automatizzato la pulizia dei pezzi, interfacciandosi direttamente con la stampante e applicando i giusti parametri. La macchina promette di accorciare la finitura a soli 15 di minuti di lavorazione, con la possibilità di ottenere parti professionali pulite al tatto e con superficie lucida o semilucida, con un solo processo di pulizia.