155 milioni. Detta così sono solo un numero e la nostra mente quando si va oltre quello che si può contare sulle dita di una mano tende ad astrarre il concetto di quantità, per cui 155, 155 mila o 155 milioni non hanno un impatto molto diverso sul nostro pensiero quando queste cifre vengono pronunciate. 155 milioni sono i bambini con meno di 5 anni che nel mondo soffrono di malnutrizione, condizione che li espone a pericolo di morte, alle malattie e a ritardi nello sviluppo cognitivo e fisico.
Per avvicinarci a questi bambini e non lasciare che siano solo un freddo numero, Save the Children, con il supporto di Microsoft, ha portato a Milano alla Microsoft House uno spaccato di quello che questi bambini vivono quotidianamente. Punto chiave dell’installazione il visore di realtà mista Microsoft Hololens, che permette a tre scenari di vita quotidiana dei più piccoli di prendere vita davanti agli occhi e negli orecchi di chi fa il percorso.
Uno sporco vicolo di Mumbay, dove la malnutrizione è cronica e la mancanza dei micronutrienti necessari al corretto sviluppo dei bambini è il problema quotidiano, una stanza in uno scenario di guerra, dove le bombe oltre a fare vittime dirette distruggono derrate alimentari e non permettono i rifornimenti, esponendo alla fame, e infine una zona del corno d’Africa, una volta fertile e ora sterile e polverosa a causa dei cambiamenti climatici, dove invece dei pascoli del bestiame (che forniva cibo e risorse economiche) ora ci sono solo carcasse degli animali morti fame: questi i tre scenari che con Hololens vengono animati.
L’esperienza è più efficace di quella che abbiamo avuto recentemente con l’evento organizzato dal WWF. In questo caso il mix tra realtà ricostruita fisicamente e quella aumentata in modo virtuale è risultato molto efficace. Trovarsi in un vicolo buio di Mumbay calpestanndo un terreno morbido di immondizia (ricostruito) e vedere uno grosso topo (virtuale) correrci tra le gambe fa un effetto abbastanza realistico. Ottima la resa dell’audio del visore di casa Microsoft, l’immersività dell’esperienza di trovarsi a pochi metri di un bombardamento con le urla di terrore e il pianto dei bambini è qualcosa che non lascia indifferenti.
La parte finale del percorso era invece basata sui visori VR di un partner Microsoft – Acer – per un video a 360° che per alcuni minuti porta i visitatori tra le difficili condizioni di vita dei bimbi somali, dove la malnutrizione apre la strada alle malattie e porta molti di essi a non vedere l’età della scuola.
La mostra allestita presso la Microsoft House (Viale Pasubio 21, Milano), fa parte della campagna ‘Fino all’Ultimo Bambino‘ di Save the Children ed è aperta al pubblico fino al 17 ottobre 2017. Ingresso gratuito, previa registrazione e prenotazione online a questo link.