ESA Gaia ha completato la mappatura della Via Lattea osservando due miliardi di stelle e altri oggetti celesti

La missione ESA Gaia è iniziata con il lancio del satellite nell’ormai lontano dicembre 2013 e da quel momento in poi è stata essenziale per mappare con grande precisione la Via Lattea, la nostra galassia. Con il passare del tempo è stato possibile raccogliere moltissime informazioni grazie a tante osservazioni che hanno permesso di avere dati su circa due miliardi di stelle e altri oggetti celesti. Ora la missione è giunta a un momento storico.

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Come annunciato dall’agenzia spaziale europea nelle scorse ore ESA Gaia ha completato la mappatura della Via Lattea dopo quasi un decennio. Il satellite ha effettuato più di tre trilioni di osservazioni dando così agli scienziati e ricercatori un insieme di dati prezioso per conoscere la nostra galassia. Carole Mundell (direttrice scientifica dell’ESA) ha dichiarato “oggi segna la fine delle osservazioni scientifiche e celebriamo questa incredibile missione che ha già superato tutte le nostre aspettative, durando quasi il doppio di quanto originariamente previsto”.

ESA Gaia ha terminato la mappatura della Via Lattea

Attualmente il satellite è ancora operativo anche se il suo serbatoio di propellente si sta esaurendo (dovrebbero mancare circa 12 grammi di gas per il Reaction Control System). Nelle prossime settimane verranno eseguiti gli ultimi test e successivamente ESA Gaia sarà spostata in un’orbita parcheggio. Come scritto sopra però, questo è solo l’inizio. Anche l’hardware che ha effettuato le osservazioni non sarà più in uso, gli scienziati potranno attingere “a piene mani” dal rilascio di due grandi archivi di dati nel 2026 e per la fine di questo decennio.

esa gaia

Immagine artistica della Via Lattea

Johannes Sahlmann (scienziato che ha lavorato la progetto) ha dichiarato “il tesoro di dati raccolti da Gaia ci ha dato intuizioni uniche sull’origine e l’evoluzione della nostra Via Lattea, e ha anche trasformato l’astrofisica e la scienza del Sistema Solare in modi che dobbiamo ancora apprezzare pienamente. Gaia è basata sull’eccellenza europea nell’astrometria e lascerà un’eredità di lunga durata per le generazioni future. Dopo 11 anni nello Spazio e sopravvivendo impatti di micrometeoriti e tempeste solari lungo la strada, Gaia ha finito di raccogliere dati scientifici. Ora tutti gli occhi si rivolgono verso la preparazione dei prossimi rilasci di dati. Sono entusiasta della performance di questa incredibile missione e sono entusiasmato per le scoperte che ci attendono”.

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Tra le possibilità offerte da ESA Gaia c’è stata quella di seguire la posizione, la distanza, gli spostamenti e i cambiamenti di luminosità di stelle diverse volte nel corso del tempo così da ricostruire informazioni non solo in un dato momento. L’obiettivo primario rimaneva comunque quello di avere a disposizione una grande mappa dettagliata della Via Lattea.

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Immagine artistica della Via Lattea

Grazie alla missione è stato possibile avere nuove informazioni sulla rotazione della barra centrale della Via Lattea, la struttura del disco e dei bracci a spirale oltre alla polvere interstellare vicino al Sole. Studiando gli oggetti celesti con le rilevazioni di oggi è possibile intuire anche il passato della galassia mostrando l’interazione e la fusione con altre galassie e stelle che ora sono diventate parte della nostra galassia oltre alla possibile collisione con la galassia nana ellittica del Sagittario.